di Associazioni ambientaliste
Vogliono vederci chiaro le associazioni, i comitati ed i residenti di Rocca Ripesena circa il nuovo progetto di molte migliaia di metri cubi di cemento che la soc. F.C.Group ha presentato al Comune di Orvieto per le approvazioni non di rito, ma straordinarie che il Comune deve attivare per consentire la realizzazione del progetto. Si tratta di un ennesimo attacco al paesaggio, all’armonia e, per dirla in una parola, alla “bellezza” di un contesto storico-ambientale fra i più belli dell’Orvietano. Stupisce la disponibilità del Comune di Orvieto a rivedere i rigorosi piani regolatori che governano il comprensorio al fine di favorire questa realizzazione sotto lo “sperone” di Rocca Ripesena che è bella, particolare, turisticamente attraente perché oggi è così e se domani diventa un’altra cosa si snatura la sua straordinaria particolarità. Chi si occupa di turismo sa una cosa che forse al Comune di Orvieto non è ben chiara: il turismo, lasciato libero, divora se stesso. Molti “bei posti” al mondo sono turisticamente ormai distrutti perché appunto perennemente e illogicamente modificati “per fare attività turistica, creare occupazione, aumentare l’economia locale…ecc”. Il gioco può durare anche 15-20 anni, poi però restano solo macerie e turismo di basso profilo, ormai è il territorio che fa turismo e turismo di qualità. Pompei è uno dei siti turistici più visitato al mondo, ma il periodo di permanenza del turista è in media di meno di due ore, considerato “l’interland” in cui si trova. Ma andrebbe bene anche per Orvieto, sarebbe giusto il tempo di vedere il Duomo ed il Pozzo di S. Patrizio, è questo che vogliamo per il nostro futuro ad Orvieto? Il turismo oggi è soprattutto conservazione e recupero, ciò che funziona con cento posti letto non è detto che funzioni quando i posti diventano trecento nel posto sbagliato, i ristoranti raddoppiano, si fanno tre discoteche e sette supermercati. Se ad Orvieto ancora non si è capito questo, vuol dire che è ora di cambiare registro e di seguire la logica di un mercato più maturo che non vuole “patti” né con Roma né tantomeno con palazzinari, non se ne sente proprio il bisogno. Quindi dobbiamo vigilare e vigilando compaiono e scompaiono case, ci sono sulle carte e poi non ci sono più, esistono fisicamente e poi spariscono perché demolite in un battibaleno, sembra il “gioco delle tre carte”, ma non è un gioco e ne va di mezzo l’economia e la qualità della vita delle persone. Le carte sono molto di più di tre e presto saranno sottoposte all’attenzione della Procura della Repubblica di Orvieto per verificare l’eventuale presenza di illeciti .
Associazione Amici della Terra- sezione di Orvieto
Associazione WWF – sezione di Orvieto
Associazione Italia Nostra –sezione di Orvieto
Associazione Accademia Kronos, Umbria
Associazione Altra Città, Orvieto
Associazione La Renara per l’ecosviluppo del territorio, Castel Giorgio
Comitato P.D. di Castel Giorgio dalla Specul. del Fotovoltaico Selvaggio, C.Giorgio
Associazione per lo sviluppo sostenibile e salvaguardia dell’Alfina, Acquapendente
Comitato per la tutela e valorizzazione delle valli del Chiani e Migliari, Ficulle
Comitato Interregionale Salvaguardia Alfina (CISA), Orvieto
Rete Salvaguardia Territorio (ReSeT)