Un’emergenza tutta italiana, per molte è un campo di battaglia.
È la maternità delle donne che lavorano e vorrebbero continuare a farlo senza subire stress e umiliazioni anche quando scelgono di mettere al mondo un bambino.
La guerra silenziosa alla maternità delle donne che lavorano è uno dei più drammatici paradossi del nostro paese.
In Italia come in nessun altro paese europeo, lavoro e maternità rischiano di diventare parole inconciliabili. Molte che avevano un rapporto di lavoro fisso, tornando in ufficio o in fabbrica, vengono messe nell’angolo e a volte mobbizzate, per spingerle a dimettersi. La rigidità sugli orari provoca scontri drammatici.
E’ ancora peggio fra le precarie, le ragazze dei contratti a termine o a progetto, che per non essere mandate via nascondono il pancione come una colpa e spesso rinunciano alla maternità perché non possono contare su uno stipendio stabile né su un posto all’asilo nido, spesso irraggiungibile.
Chiara Valentini, nota giornalista e saggista, racconta per la prima volta nel suo complesso questa realtà dura e preoccupante, dando la parola da una parte all’altra d’Italia a manager e donne delle pulizie, a pubblicitarie e a operatrici dei call center. Ci porta negli uffici dei sindacati e delle poco conosciute Consigliere di Parità, fra le mamme ragazzine di Scampia e le dottoresse precarie della sanità pubblica, dimostrando come la maternità, nell’Italia di oggi, è diventata il punto d’attacco al lavoro delle donne e alla loro parità.
A colloquio con Chiara Valentini, Maria Rita Paggio, responsabile CGIL di Orvieto e Pirkko Peltonen, Presidente PD Orvieto.