Non di voi mi manca ora
il profumo, dolci glicini,
ma della casa che ornavate
umili, gocce di lampadario
alla mia anima fanciulla
e mi percorre la memoria
quasi un ruscello, adesso,
di ricordi che avevo persi
nella vita saziata dai mille
nulla che mi hanno ferito.
Fu dalla vostra luce
serena la prima follia,
fu dalla vostra voce
di vespe estive
il mio primo silenzio.