L’Amministrazione ha iniziato le verifiche su tutto il territorio comunale circa lo stato e l’utilizzo di casolari e di immobili adibiti ad uso abitativo e ad uso imprenditoriale, in particolare quelli con valenze storico-culturali.
Dando immediata attuazione alla risoluzione approvata il 7 maggio scorso dal Consiglio comunale, l’assessorato all’Urbanistica ha avviato la ricognizione dello stato e dell’utilizzo di casolari e di immobili adibiti ad uso abitativo e ad uso imprenditoriale, che in particolare interessa quegli edifici di carattere storico-culturale che insistono sul territorio del Comune di Orvieto.
“Facendo seguito a quanto espresso nella premessa del documento pervenuto al Comune di Orvieto il 5 maggio scorso da parte delle associazioni ambientaliste – dice l’assessore all’Urbanistica Leonardo Brugiotti – nella quale si suggerisce di considerare la stessa nota come ‘un esercizio di democrazia, una partecipazione dal basso, una cosa a cui, speriamo tutti, ci dovremo sempre più abituare’ e, poiché tale documento si riferisce ad un intervento da realizzare nella frazione di Rocca Ripesena, abbiamo ritenuto consequenziale iniziare la ricognizione sullo stato e la destinazione dei casali proprio laddove vi è la materia del contendere”.
“La ricognizione – prosegue l’assessore – ha fatto emergere tre quesiti: 1) dove è la sensibilità e l’attenzione verso il paesaggio ed il territorio da parte del Comitato residenti di Rocca Ripesena firmatari del documento fatto pervenire al Consiglio comunale? 2) dove erano le associazioni ambientaliste quando venivano installati pannelli fotovoltaici su ampie superfici di tetti in prossimità di un edificio di interesse storico-culturale-ambientale? 3) come mai chi oggi grida allo scandalo su una iniziativa da realizzare, in realtà ha già messo in atto una violenta deturpazione del paesaggio, peraltro ben visibile? (evidentemente ce l’ha con qualcuno, nome e cognome, che non dice, così sono coinvolti tutti ndr) L’Amministrazione del Comune di Orvieto, nel programmare l’utilizzo di energie alternative attraverso impianti fotovoltaici sta applicando molta attenzione nei confronti degli effetti impattanti di tali superfici”.
“A questo punto – aggiunge Brugiotti – è stato un bene che i firmatari del comunicato lasciato sui banchi del Consiglio comunale, nella premessa si scusino. Perché dopo avere montato ‘il caso’ inesistente che viene riportato dopo la premessa utile, si sono dimenticati o hanno tralasciato quello che è già esistente. Ovviamente viene da chiedersi come onorate associazioni ambientaliste a questo punto non abbiano creato ‘due casi’ portandoli contestualmente all’attenzione della comunità e dell’Amministrazione. Ovvero abbiano focalizzato tutte le loro attenzioni verso una idea progettuale (peraltro legittimata da un lungo e attento iter autorizzativo) e ancora da realizzare, piuttosto che porre attenzione anche su un intervento in atto già da tempo. Tale intervento non è ‘invisibile’ bensì estremamente impattante e, cosa ben più grave, realizzato in prossimità di un edificio di rilevante interesse storico-culturale e ambientale. Viene da chiedersi anche come mai la proprietà di tale struttura, che oggi si erge a paladina del rispetto del territorio e del paesaggio nei confronti di altri soggetti, non abbia utilizzato la stessa sensibilità nell’attuare le proprie scelte”.
“L’Amministrazione comunale proseguendo in questa attività di verifica – conclude l’assessore – auspica la preziosa collaborazione delle associazioni ambientaliste affinché segnalino tutti i casi di anomalie come riscontrato a Rocca Ripesena. La verifica iniziata in tempo reale dai nostri uffici comunali, rientra peraltro nelle funzioni della commissione di verifica urbanistica, già istituita nel precedente consiglio comunale. Pertanto, come metodologia di lavoro istituita presso gli uffici, la ricognizione si svilupperà nei tempi strettamente necessari per ottenere un quadro esauriente e complessivo in merito a tale iniziativa”.