Intesta una Ferrari e una Lamborghini, del valore rispettivamente di 210 mila euro e di 310 mila euro, a un familiare ma, secondo il Nucleo di Polizia Tributaria di Terni, nasconde nel tempo al fisco ricavi per un importo proprio equivalente a quanto speso per acquistare una delle due autovetture di lusso.
Si tratta di un imprenditore, titolare di una ditta individuale, operante nel settore manifatturiero della Provincia di Terni, presente sul mercato da tempo, che, secondo le verifiche svolte dalla Gdf, ha realizzato una evasione fiscale mediante la mancata annotazione di vendite di merce, adottando due stratagemmi: il primo indicando in alcune fatture per cessioni verso l’estero valori inferiori rispetto al valore del bene; nell’altro caso, utilizzando la stessa numerazione di protocollo per più fatture, con il risultato di registrarne in contabilità solo una e di conseguenza non dichiarare le altre.
La verifica della Gdf è scattata quando ci si è resi conto che uno dei familiari dell’imprenditore (peraltro non impegnata nell’attività della azienda) era intestatario di più immobili, nonché, tra il 2009 e il 2011, anche delle 2 autovetture di lusso; da lì i finanzieri sono risaliti all’attività di impresa, contestando 350 mila euro di ricavi non dichiarati e iva evasa per 25 mila euro circa.
L’attività dei Finanzieri è comunque rivolta a tutti i fenomeni di evasione: la Brigata di Amelia ha infatti contestato a un idraulico del circondario Amerino 27 mila euro non dichiarati e iva evasa per 5 mila euro, dopo che nel corso di un controllo accertava che per prestazioni presso vari clienti, in più di un caso, a fronte di incassi, non emetteva la ricevuta fiscale. Determinante anche la collaborazione di alcuni utenti che avevano ricevuto la prestazione dall’artigiano.