di Fausto Cerulli
Ora non so dire, davvero io
non so se posso dire quanti
fossero gli angeli che vennero
alla mia tenda nel deserto
che da sempre io sono
a me stesso. E se avessero
voce gradevole oppure
stridule graffianti
mandibole. Io so che
preparammo per loro
pane azzimo, ed uccidemmo
il vitello. Non avevano
notizie da regalare,
soltanto qualche ricerca
di necrologi. Io dissi loro
i nomi dei morti recenti,
e tacqui il mio nome.
Sorrisero come soltanto
Sara quando le dissero
che sarebbe stata madre
giusto un anno dopo,
a partire dal giorno
degli angeli.