di Sara Simonetti
Un po’ come voltarsi indietro, guardarsi l’uno con l’altro, l’uno nell’altro, osservare il proprio essere riflesso in uno specchio. E scoprirsi per poi ri-scoprirsi mentre lo sguardo volge in un’unica identica direzione: quella della riscoperta di se stessi, quella della rimembranza di un tempo che ritorna e fulgidamente li unisce ancora. Una réunion di “vecchi” lupi di mare dove il mare, in questo caso si infrange su un pentagramma fluido di note e suoni, suoni e note che insieme fanno musica. E che musica. Già il nome la dice lunga. Lo Scalo. Non solo come collocazione geografica, proprio alle pendici della città di tufo, Orvieto, ma anche luogo dove transitano valigie, merci, passeggeri, bagagli … sogni.
E sono proprio loro che hanno preso per mano questi cinque ragazzi, forse meglio chiamarli uomini, accomunati dalla voglia di musica, dalla passione per la buona amicizia, dal gusto per l’ottima mescolanza di idee da cui nascono progetti nuovi, da cui si rispolverano amori vecchi e si rigenerano passioni messe in un angolo.
Ed eccolo il gruppo. Raffaele Iacarella fondatore, voce, chitarra acustica e leader del gruppo, Maurizio Freddano al basso. Pensatore ed arrangiatore forgia il nuovo sound apportando influenze musicali nuove nella band, Luca Costantini alla batteria. Visionario e mistico batterista grazie alla sua grande esperienza e sensibilità aggiunge calore e colore alla musica de Lo Scalo.
Alla chitarra, Emanuele Ranieri, uno dei più grandi talenti musicali nati ad Orvieto. A lui sono affidate le chitarre elettriche. Fuoriclasse assoluto, apprezzato da una moltitudine di pubblici, trasporta le canzoni de Lo Scalo grazie ai suoi arrangiamenti ad un dimensione di livello. E poi, il collante emotivo del gruppo, Leandro Tortolini alle tastiere. Autodidatta, puro istinto, estrema libertà espressiva, grande passione ed energia. Insieme fanno Lo Scalo, “Un inciampo, una deviazione, il riappropriarsi del proprio scarto, dei propri resti”. E’ così che i cinque amano definire questo nuovo progetto.
“Lo Scalo è un’altalena….il suo arrestarsi….è il voltarsi verso quel bambino che continua a volare, a dimenarsi per avere più slancio. Lo Scalo è un dubbio: arrestarsi definitivamente o ri-ammiccare al decollo”. E loro hanno deciso di decollare, di staccarsi da terra affrontando con grinta il loro primo grande salto: un album che raccoglierà i loro pezzi migliori. Attenzione però, i loro sono brani assolutamente originali, scritti, composti e suonati come fossero“visioni” dove il personale lascia il posto all’insieme. E dove l’io diventa immancabilmente “noi”. Ma che gestazione avrà questo album?
“A giugno – spiega il gruppo – ci “chiuderemo” (dicono sorridendo) in un casale in campagna dove daremo vita ai nostri sogni, ai nostri progetti .. Dove metteremo in note tutto ciò che di più bello e intimo abbiamo dentro. E poi, lo condivideremo con chi ci vorrà seguire ..” Intanto però già c’è una prima data: quella del 1° giugno per un concerto all’aperto nell’area antistante il locale ElGringo Bandido. Maggiori dettagli nelle prossime settimane. #staytuned