di Sara Simonetti
ORVIETO – Inseguire un sogno per lasciare un segno mettendo al centro del processo il capitale umano. È qui il segreto del fondatore di Vetrya l’imprenditore orvietano Luca Tomassini considerato uno dei padri della telefonia mobile italiana, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Vetrya che ieri, insieme alla moglie Katia Sagrafena, direttore generale, a sette anni di distanza dalla fondazione della silicon valley a Fontanelle di Bardano, hanno presentato Vetrya 2.
E un segno Vetrya lo ha lasciato, eccome, in Italia e soprattutto nel mondo con sedi in Brasile, America, Asia e molto presto anche in Cina e Spagna. Tramite Vetrya Inc., società con sede a Palo Alto (CA), sviluppa servizi e applicazioni b2c. Con la società Vetrya Asia Pacific Sdn. Bhd., con sede a Kuala Lumpur (Malesia) è presente sul mercato del Sud-Est asiatico. Attraverso Vetrya do Brasil con sede in Brasile, a Rio de Janeiro, si è dedicata all’internazionalizzazione di servizi e soluzioni digital del Gruppo nei mercati latino americani. E nei prossimi giorni a Madrid si chiuderà la partita per Vetrya Iberia.
Il tutto, partendo da Orvieto, piccola cittadina di provincia, il cervello operativo dell’azienda leader nello sviluppo di servizi digital, applicazioni e soluzioni broadband, quotato in Borsa Italiana su Mercato Alternativo del Capitale, arrivando a invadere mercati internazionali inesplorati dall’industria 4.0. Grazie anche ai suoi ragazzi, almeno un centinaio, giovani professionisti (età media 33 anni) che quel motore lo alimentano giorno dopo giorno facendo crescere le idee e trasformandole in realtà. Una realtà che con il tempo e con l’evoluzione di Internet si è trasformata divenendo un “mondo dove al centro c’è l’interazione tra noi e la rete” passando attraveso sette cambiamenti epocali, le sette “sorelle” come le ha definite Tomassini (big data e cloud consulting, veicoli elettrici connessi, industria, internet degli oggetti, robotica e droni e social media). Su tutti, l’intelligenza artificiale il cui emblema è Alpha, un simpatico robottino che parla inglese e poco italiano.
“Siamo una cittadina con una potenzialità straordinaria – ha scanditoTomassini – i nostri tesori dovrebbero essere valorizzati e dovremmo farlo attraverso la rete. Ciò che noi stiamo facendo è aiutare la comunità a diventare grande, a guardare oltre per vedere lontano e sfruttare al meglio il mondo del digitale. Motore di questo nuovo mondo sono i giovani che intendiamo valorizzare. Da tempo, collaboriamo con le scuole e gli atenei. Presto ci sarà una cattedra con un’importante università italiana, che ci darà la possibilità di attivare borse di studio per studenti”.
Ed ecco allora altri 3500 metri quadrati, estensione fisica e mentale di Vetrya 1 dove tecnologia e capitale umano si incontrano e si fondano dando carne e sostanza a un sogno chiamato realtà tecnologica.
“Volevamo creare un ecosistema che mettesse insieme territorio, formazione e giovani ai quali vogliamo dare la possibilità di entrare in questo mondo sia con iniziative private che con progetti per creare nuovi posti di lavoro. Per questo avevamo esigenza di ingrandire il nostro campus” ha aggiunto Tomassini. Dopo aver comprato lo stabile dell’attigua società ex Itelco (che rimane in affitto al piano terra) Vetrya 2 diventa dunque il Corpo B del Campus aprendo alla città una serie di nuovi servizi con aree funzionali, (il cui uso è gratuito) dedicate all’interazione tra persone, stili di vita e tecnologie digitali. Al primo piano dell’immobile trovano così posto:
Vetrya sharing: area di condivisione e contaminazione della cultura digitale, dedicata all’innovazione e formazione con strumenti digitali, in cui saranno ospitati gratuitamente studenti di licei e università, che potranno avere accesso a servizi di biblioteca, internet ad alta velocità e servizi di sopporto allo sviluppo di progetti imprenditoriali;
Vetrya next: area dedicata ad applicazioni e servizi innovativi basati su intelligenza artificiale rivolti a studenti e clienti, dove si sviluppa il futuro della rete;
Vetrya smart agriculture: area esterna, dedicata allo sviluppo dell’Internet of Things per l’agricoltura e in particolare alle applicazioni per aziende vitivinicole, oliveti, piantagioni, ecc.;
Vetrya industry 4.0: area dedicata allo sviluppo di applicazioni e piattaforme per l’industria 4.0;
Vetrya senior training: area dedicata all’alfabetizzazione e formazione digitale delle persone anziane, per metterle in condizione di avvalersi in modo consapevole dei servizi offerti dal web;
Vetrya digital detox: area che coinvolge gli ospiti in un percorso ‘disintossicante’, caratterizzato dall’assenza di connessione e l’obbligo di non avvicinarsi a smartphone e a qualsiasi device connesso alla rete;
Vetrya cafè: punto di ristoro aperto ai dipendenti ed agli ospiti del vetrya corporate campus;
Vetrya demo hall: area che presenta tutti i servizi innovativi del gruppo Vetrya, tra cui realtà aumentata, applicazioni e servizi basati su intelligenza artificiale, piattaforme in cloud computing, ecc.;
Vetrya shop: un vero e proprio negozio dedicato al merchandising Vetrya.
“L’ampliamento del Corporate Campus, coerentemente con la filosofia di Vetrya fin dalla sua nascita, ha l’obiettivo di coltivare talenti e creare condizioni di lavoro attrattive perché, per realizzare valore, occorrono persone di valore. Con l’apertura dei nuovi spazi andiamo a realizzare un altro progetto che abbiamo fortemente voluto e di cui siamo orgogliosi: un’impresa innovativa aperta alla città, punto di incontro per rispondere alle più ampie tematiche legate all’evoluzione del rapporto tra le persone e le tecnologie digitali” ha commentato ancora Tomassini non svelando la data del taglio del nastro che però sarà imminente.
Altro obiettivo pienamente raggiunto dai fondatori di Vetrya è poi la creazione della “Fondazione Luca e Katia Tomassini” nata con l’obiettivo di trasferire competenze e stimolare l’auto-imprenditorialità dei giovani con percorsi formativi mirati. “Creadiamo sia un progetto rilevante per una realtà della conoscenza inclusiva rivolto a giovani talenti che si vogliono affacciare nel mondo del lavoro e portare avanti buone idee” , ha aggiunto Tomassini. Anche questo, un sogno che si realizza. “Un progetto a cui stavamo pensando da molto tempo – è intervenuto il direttore generale Katia Sagrafena – e per noi vederlo concretizzato è una grande soddisfazione. Ma è doveroso da parte nostra ringraziare anche i nostri ragazzi. Siamo una squadra vincente e questo ci dà la forza di pensare e realizzare progetti sempre più grandi”.
L’esperienza di Vetrya nel favorire il successo dei clienti introducendo innovazione in tutta la catena del valore, dovrebbe e potrebbe stimolare anche la stessa realtà umbra ad abbracciare il cambiamento portato dal digitale e da internet.
“La velocità del cambiamento digitale sta trasformando ogni settore della nostra vita, dal lavoro allo studio, dall’economia alla cultura, dal modo di relazionarsi alla comunicazione e, diversamente da altri periodi di cambiamento, questa volta gli effetti sono planetari. L’Umbria – ha specificato Tomassini stimolato sull’argomento – potrebbe spirare a diventare un modello di riferimento per l’industria 4.0”. E agli imprenditori, consiglia di abbracciare, accogliere con fiducia il cambiamento epocale in cui ci troviamo per contribuire alla crescita di questo nuovo mondo che è il futuro.
… I pessimisti hanno sempre ragione ma gli ottimisti cambiano il mondo. …