ORVIETO – Nove anni, decine di lettere, migliaia di parole lanciate e poi cadute puntualmente al vento. Sempre lo stesso accorato appello: poter acquistare un loculo accanto alla figlia. E’ passato quasi un mese dall’ultima richiesta all’amministrazione e nove anni dalla prima ma ad oggi, a parte una risposta verbale del sindaco per strada che gli rassicurava se ne sarebbe occupato, Piero Cambi è ancora lì ad aspettare quella telefonata che non arriva.
“L’amministrazione del Comune di Orvieto – dice nell’ennesima missiva che è pronto a spedire – non è quella di una grande metropoli. Non è composta da robot, ma da uomini. E’ dato per scontato che, anche un piccolo Comune, ha tanti problemi da risolvere. E’ da nove anni che rivolgo lo stesso appello: poter acquistare (avere la concessione) di un loculo accanto all’adorata figlia (Roberta scomparsa a 43 anni), prima della nostra dipartita”. E se si considera che Piero di anni ne ha 89 e la moglie 84 è facile immaginare il perché di tanta “fretta” nel veder presto concretizzato il loro legittimo sogno.
“Si sono succedute tre amministrazioni, ed ognuna di queste ha tergiversato. Non chiedevo un contributo o un agevolazione speciale. Chiedevo: prima che i loculi siano tutti occupati (in quel piccolo cimitero della Capretta),vedere esaudito, il desiderio di questi poveri genitori”. La storia dei due coniugi orvietani è triste. Qualche qualche giorno il decesso di Roberta avvenuto nel 2007, Piero e la moglie pensarono subito alla concessione di una tomba vicino a lei. Un posto l’avevano trovato grazie ad una famiglia che, compresa la situazione, decise di lasciarglielo decidendo di tumulare invece i loro cari in una cappella di famiglia. Ma quando invece (si parla di circa 10 anni fa quando Piero aveva 80 anni), considerata anche l’approssimarsi della tarda età, chiese al Comune di poter acquistare il loculo, la risposta fu sconcertante.
“Per acquistare un loculo è necessario che uno dei due coniugi sia deceduto”. Questa è la legge che in più di un’occasione, perché il signor Piero non si è di certo fermato alla prima volta, gli è stata pronunciata. “La conoscevo già – spiega Piero – però feci presente che in un comune nei dintorni di Firenze, ci fu una delibera (data l’età del richiedente) per superare questa legge. Dopo tante decisioni e indecisioni, mi fu risposto: Non possiamo eludere la legge”.
Anche due anni fa, il signor Piero ne aveva già 87, gli fu data la stessa risposta: “Non si può eludere la Legge a meno che non ci sia una delibera …” “Oggi , di anni ne ho 89 più due mesi – aggiunge Piero – La legge è stata fatta per evitare speculazioni, in campo cimiteriale. Ma 89 io e 84 mia moglie…(già in precarie condizioni) che tipo di speculazione ci possiamo fare?? Volevamo, e si vorrebbe, un posto vicino a nostra figlia…tutto qui… Anche per non lasciare, ai miei famigliari , questa incombenza”.