ORVIETO – La data cerchiata in rosso è quella del 15 novembre. L’appuntamento è con i conti, quelli del Comune che saranno valutati dalle sezioni riunite delle Corte dei Conti a Roma a cui l’amministrazione comunale ha fatto ricorso per un definitivo pronunciamento.
Precisamente, sotto la lente, c’è il piano di riequilibrio finanziario decennale (in vigore dal 2014) per cui l’assessore al ramo Massimo Gnagnarini, forte di un consistente abbattimento della parte residuale del deficit (passato da oltre 8 a 4 milioni di euro il cui rientro totale era stato previsto nel 2023), ne ha proposto la rimodulazione prevedendone la conclusione nel 2017.
Rimodulazione che, la Corte dei Conti con la delibera n. 85 del 25 luglio scorso, seppur riconoscendo un miglioramento della situazione finanziaria dell’Ente, aveva respinto giudicando non applicabile la norma dell’art. 2, comma 6, della legge n. 78/2015 su cui la proposta, per la relativa parte, si sorreggeva.
«Tale norma – spiega l’assessore – consente sostanzialmente di compensare gli accantonamenti al Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità con quelli relativi al Fondo Anticipazioni di Liquidità della Cassa Depositi e Prestiti. Con la proposta di rimodulazione, di fatto, tramite l’applicazione di questa norma, abbiamo previsto l’azzeramento anche della parte residuale del deficit.
E’ bene precisare, però, che il diniego della Corte dei Conti non comporta e non comporterà alcun aggravio o peggioramento della situazione finanziaria del Comune peraltro già giudicata migliore, rispetto agli stessi obbiettivi attesi e prefissati dal Piano di risanamento, da parte della stessa Corte dei Conti dell’Umbria».
Di tutt’altro tenore, invece, sia nei termini che nella forma, il pronunciamento da parte L’IFEL – Fondazione ANCI – (Istituto per la Finanza Enti Locali) che il 20 settembre scorso aveva rilasciato ufficialmente la risposta al Parere richiesto dal Comune di Orvieto circa la norma in questione, giudicandone, di fatto, corretta l’applicazione. «Il parere autorevole di IFEL – commenta Gnagnarini – non fa che aumentare le chance dell’amministrazione comunale nel vedere riconosciuto il fondamento principale della proposta di rimodulazione. Si tratta di due percorsi separati: da un lato IFEL dall’altro quello che sarà il pronunciamento delle sezioni riunite della Corte Conti su elementi giuridico-contabili, quindi non vi è nulla di scontato rispetto all’esame del ricorso».
Se la proposta di rimodulazione del piano trovasse un pronunciamento definitivo positivo da parte delle sezioni riunite delle Corte dei Conti, già da quest’anno, ovvero nel corso del 2016, con la modifica e la cancellazione di alcune delle misure di risparmio contenute nel vecchio piano, a detta dell’assessore, si potrebbero ripristinare, a beneficio dei cittadini, alcune facilitazioni attinenti soprattutto la spesa per il sociale. (Sa.Simo)