di Antonio Concina
Misera consolazione è quella di constatare come l’eredità di rigore e di buon governo lasciata dalla mia Amministrazione possa essere svilita e dissipata, secondo logiche di basso profilo.
Rivendico l’attenzione immediata posta nel 2009 al difficile percorso di risanamento del bilancio comunale: la virtuosa decisione (forse primo Comune in Italia) di eliminare la piaga purulenta dei cosiddetti derivati (“swap”) e l’avvio del piano pluriennale di riequilibrio, percorso consentito e raccomandato dalle Istituzioni locali e centrali.
Questi due punti, insieme ad altri temi pazientemente gestiti durante il “deprecato quinquennio” (crediti rifiuti Napoli, aree demaniali, eccetera…) ed insieme a favorevoli e inattese “regalie” regionali e centrali hanno consentito all’attuale Amministrazione di beneficiare di una situazione economica più favorevole e comunque diversa da quella della terribile crisi congiunturale mondiale 2009/2014. Subito dissipata però sull’altare di manovre di piccolo cabotaggio, culminate con lo schiaffo della Corte dei Conti alle elucubrazioni su anticipati rientri dal piano faticosamente concordato, a dimostrazione di una costante superficialità nella gestione della cosa pubblica e di una politica di corto respiro.
E soprattutto della improvvisazione con la quale si sono affrontati e si affrontano i problemi seri del Comune: nessuno sembra studiare seriamente le partite di bilancio, privilegiando la politica degli annunci plateali (“usciamo prima dal predissesto…”) piuttosto che quella di una seria e costante lettura dei conti. Studiare e studiare. E’ quello che nel tempo hanno fatto gli Assessori al Bilancio della mia Giunta, da Maurizio Romiti a Piergiorgio Pizzo, prima di suggerire al Sindaco misure serie di intervento. Pizzo fornirà sollecitamente i dettagli di questa insensata e allegra gestione del denaro pubblico, che i generosi Consiglieri Comunali di minoranza cercheranno di evidenziare in Consiglio a chi dovrebbe ascoltare e imparare.
Purtroppo però, come si dice a Napoli, è stata messa “’a pazziella ‘mmano ‘e ccriature”!… E si moltiplicano pedane di ristoranti, strisce pedonali che improvvisamente da bianche diventano blu, “Stati Generali del Turismo” mentre contemporaneamente si assiste ad un comico balletto intorno alla manifestazione Umbria Jazz Winter.
Troppi colonnelli in giro, troppi suggeritori, troppi parenti. “’A pazziella ‘mmano ‘e ccriature”