ORVIETO Dentro, fuori e sotto la Rupe nell’estate 2016 l’archeologia orvietana la fa da padrona. Appena finita la campagna a La Coriglia, ecco che giovani ricercatori sono di nuovo con la schiena sotto al sole e anche quest’anno i turisti che bazzicano la città del Duomo possono toccare con mano quell’inestimabile tesoro che da sempre la sorregge.
Da una decina di giorni, infatti, sono ripresi gli scavi al Crocifisso del Tufo che dureranno fino a metà agosto. Sono diciassette anni, ormai, che è in corso la campagna di scavo grazie ad una concessione triennale al Comune attraverso la Soprintendenza, ottenuta per acquisire nuovi elementi utili alla comprensione dello sviluppo della città etrusca di Velzna.
Una necropoli conosciuta come “Tombe etrusche” anche se lì sepolti non ci sono solo Etruschi ma anche Latini e Celti come testimoniano i nomi incisi sugli architravi. L’area, come ha avuto recentemente modo di spiegare il direttore dello scavo l’archeologo Claudio Bizzarri, vuole essere un cantiere aperto a tutti i visitatori e non solo agli addetti ai lavori.
Per questo, in contemporanea con la campagna di scavo, chiunque volesse visitare gli scavi, può farlo dalle 10 alle 17 con visite guidate.
E poi c’è un altro sito archeologico, quello di Campo della Fiera dove, nei suoi cinque ettari di espansione, sono riprese le ricerche archeologiche della 17esima campagna di scavo dirette dalla Prof.ssa Simonetta Stopponi. Quest’anno i lavori, resi possibili grazie al sostegno finanziario della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, saranno essenzialmente diretti al restauro delle strutture emerse per consentire la valorizzazione del sito e la sua apertura al pubblico.
Anche altre Istituzioni collaborano all’impresa: il Comune di Orvieto, la Protezione Civile, l’Opera del Duomo che ha concesso per venti anni al Comune i terreni di sua proprietà.
I risultati finora ottenuti sono di grandissimo interesse e documentano l’importanza storica di un luogo che dal sesto secolo a.C. fu sede del santuario federale etrusco, chiamato dagli Etruschi “Il luogo celeste” e dai Romani Fanum Voltumnae. Il sito venne ristrutturato in epoca romana e continuò a vivere in epoca cristiana e medievale, fino al XIV secolo. La funzione di luogo sacro perdurò per più di 2000 anni.
Negli anni scorsi i lavori hanno messo in luce edifici sacri etruschi, depositi votivi con frammenti di statue, ceramiche greche offerte al santuario, due complessi termali e mosaici romani e tombe cristiane. Nell’area circostante il grande tempio etrusco ubicato alla quota più alta dell’area, sono emerse le strutture di un portico e di fontane. Sono stati inoltre scoperti resti del convento e della chiesa di San Pietro in vetere, l’unica esistente presso il Ponte del Sole dove avvenne l’incontro tra il Papa e il Corporale portato da Bolsena. Il convento e la chiesa vennero costruiti sopra una grande e lussuosa dimora romana, sede degli incontri ufficiali che annualmente avevano luogo presso il santuario.
Si procederà anche a definire nei dettagli la prestigiosa iniziativa della Mostra, prevista per la primavera del 2018, da allestire presso il Museo di Storia e dell’Arte di Lussemburgo, sede dell’Unione Europea oltremodo qualificata ad ospitare i risultati degli scavi del santuario federale etrusco. L’iniziativa, che ha avuto l’adesione della Regione Umbria, sarà accompagnata dall’esposizione presso la Fiera di Lussemburgo di prodotti dell’enogastronomia umbra e dall’illustrazione di itinerari turistici della nostra Regione.
Per il 22 luglio, alle ore 17,30, è prevista la visita allo scavo dell’On. Prof. Antimo Cesaro, sottosegretario di Stato, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Saranno inoltre organizzate visite guidate e la sesta edizione dell’iniziativa “Sotto il cielo degli Etruschi. Notte bianca al Fanum Voltumnae”.
Il pubblico sarà avvertito tramite il portale web del Comune, social network e locandine affisse in città. Inoltre, è stata creata l’Associazione Campo della Fiera – Onlus al fine di ricevere donazioni, preziose per la valorizzazione dell’area archeologica: visitare a tal fine il sito www.campodellafiera.it; è possibile destinare il 5 per mille alla stessa Onlus: C. F. 9001793554.