ALLERONA – “Uno scempio ambientale”. Così i cittadini di Allerona scalo e Pianlungo definiscono quel muro di cemento armato di oltre tre metri di altezza che sta per essere costruito appena l’entrata del paese.
Un’opera, questa, inserita nella programmazione dei lavori per la difesa spondale del fiume Paglia a monte della strada Provinciale 48. Ma i cittadini non vogliono stare a guardare e in queste settimane si stanno susseguendo una serie di incontri con esperti ingegneri per cercare di impedirne la realizzazione.
Dopo la riunione della scorsa settimana presso la sala comunale di Castel Viscardo, ieri, si è tenuto un nuovo incontro presso la sede centrale del Consorzio Val di Chiana a Chiusi richiesto da un gruppo di cittadini di Allerona scalo per analizzare, appunto, le problematiche relative ai lavori in corso per la difesa spondale sul fiume Paglia a monte della S.P. N. 48.
Presenti, gli amministratori e dirigenti del Consorzio, il Presidente Mori, il Direttore Responsabile del procedimento Ing. Morandi, per la direzione lavori l’Ing. Sugaroni mentre per il gruppo dei cittadini alleronesi i consulenti Ing. Franceschetti e l’Avv. Patrizia Roncella, il sindaco di Castel Viscardo Daniele Longaroni e il tecnico comunale Lorenzo Sterpa.
“Siamo preoccupati per quanto attiene il “regime R4” e le conseguenze attuali derivanti fino alla futura cancellazione dell’R4 – dicono a gran voce i cittadini di Pianlungo e Allerona Scalo ricadenti nella Zona delimitata R4 (ovvero a rischio idrogeologico,ndr) del PAI (piano stralcio per l’assetto idrogeologico, ndr) – ma più che mai dalla costruzione di un muro in cemento armato di oltre tre metri di altezza lungo la strada provinciale N. 48. La cementificazione di questa frazione, divisa in due comuni – spiegano – è iniziata con la costruzione della ferrovia veloce che, con i suoi piloni e il passaggio dei treni ad alta velocità, sono di ostacolo ad una normale vita quotidiana.
Non bastava tanto cemento che per progettare una difesa del suolo basata su una previsione duecentennale delle piene, si dovrà vedere questo “scempio” ambientale proprio all’ingresso del paese”. “Ovviamente – ne da notizia il gruppo di cittadini che ha presenziato la riunione – i consulenti Franceschetti e Roncella hanno preso a cuore le rimostranze del gruppo di cittadini alleronesi arrivando a diffidare l’autorità di bacino su basi tecniche e di principio sollevando anche il problema di ipotesi diversa di progettualità per contenere anche i costi dei lavori”. E’ da tenere presente che il progetto è stato approvato in conferenza dei Servizi il 15/03/2012 e 29/07/2015 per quanto attiene sia la parte del Comune di Orvieto che quella di Allerona e Castel Viscardo.
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