ORVIETO – Si profilano tempi duri per gli ambulanti orvietani che, con la direttiva Bolkestein, potrebbero perdere il posto occupato da una vita. Si tratta di un decreto legislativo che attua la direttiva europea relativa ai servizi nel mercato interno – secondo cui licenze e posteggi saranno riassegnati con gare pubbliche dal maggio 2017 – e che pone alcune evidenti difficoltà alle piccole e piccolissime imprese locali, poco competitive su mercati troppo vasti e rischia di mettere in crisi il commercio ambulante e su aree pubbliche.
Della serie: pesce grande che mangia pesce piccolo dove, l’acciuga, in questo caso sarebbe proprio l’ambulante che potrebbe vedersi “soffiare” il posto da multinazionali.
La questione, già all’attenzione del Comune, è stata sollevata in consiglio dalla consigliera del M5S Lucia Vergaglia. “Ad Orvieto – ha sottolineato – i mercati tradizionali sono parte dell’offerta commerciale e dell’immagine turistica cittadina. Tutto questo tessuto economico che fa parte integrante del nostro territorio rischia di essere travolto o finire distrutto dal momento che, unica in Europa insieme alla Spagna, l’Italia ha deciso di recepire la direttiva Bolkestein anche per il commercio ambulante, motivo per il quale le ‘licenze’ per i commercianti in questione saranno rimesse a gara nel 2017, ed alle gare potranno partecipare anche le multinazionali e le grandi imprese anche straniere col serio rischio che i mercati italiani saranno invasi dalle solite multinazionali con i soliti marchi da centro commerciale, mentre gli attuali ambulanti in regola, vedranno vanificati i sacrifici di una vita”.
Ampie rassicurazioni sono però giunte dalla risposta scritta dell’assessore Vincenzina Anna Maria Martino (non presente in consiglio) nel ribadire a tal proposito l’intesa stato-regione che fissa come criterio prioritario per il rilascio e rinnovo delle licenze l’anzianità di servizio (con peso fino al 40% del punteggio totale).
“Ulteriore elemento di garanzia contro l’affermarsi di posizioni di oligopolio – ha aggiunto l’assessore – è dato dal fatto che allo stesso soggetto giuridico (ditta individuale o società), nell’ambito del medesimo settore merceologico (alimentare o non alimentare), non potranno essere assegnati più di due concessioni sui mercati delle dimensioni di quello di Orvieto”.
Resta però il fatto che le concessioni non avranno più durata illimitata e (una volta raggiunta la dead line del 8 maggio – 5 luglio 2017) non potrà esservi alcun ulteriore rinnovo automatico o tacito, dunque l’amministrazione comunale, dovrà “mettere a bando” i posteggi dei vari mercati. “Per questo motivo – conclude Martino – è stato intrapreso un lavoro congiunto con le principali associazioni di categoria per la riqualificazione del mercato di Piazza del Popolo, che non trascura i nuovi principi introdotti dalla disciplina comunitaria, quali l’impegno a rispettare le compatibilità connesse con i centri storici e le aree aventi valore storico, archeologico, artistico e ambientale nonché l’adozione di particolari condizioni in materia di tipologia merceologica e caratteristiche delle strutture di vendita, senza escludere la reintroduzione del DURC quale requisito obbligatorio”. (Sa.Simo)