Pier Luigi Leoni, che i lettori di Orvietosì ben conoscono, è stato recentemente nominato Delegato di Orvieto dal Presidente dell’Accademia Italiana della Cucina. L’ho raggiunto per congratularmi e fargli alcune domande.
DF Sono molto attento, per passione e per mestiere, a ciò che accade in Orvieto, anche nel campo culinario; ma sull’Accademia della Cucina ho idee non molto chiare.
PLL Ti capisco. L’Accademia Italiana della Cucina fu fondata nel 1953 da Orio Vergani e da altri intellettuali per tutelare le tradizioni della cucina italiana. Infatti stava cominciando una trasformazione profonda della società che avrebbe migliorato le condizioni di vita, ma avrebbe messo in pericolo valori importanti, compresi quelli della buona cucina italiana. Un’associazione del genere agisce con discrezione ed è programmaticamente estranea al mondo della politica, dell’economia e dei mass media.
DF Com’è strutturata l’Accademia a come agisce?
PLL È organizzata in gruppi, chiamati Delegazioni, che si occupano ciascuno di un territorio provinciale o sub-provinciale. Ma esistono anche numerose Delegazioni nazionali in gran parte del mondo. Ogni Delegazione è presieduta da un Delegato, il cui titolo deriva dall’essere nominato dal Presidente dell’Accademia, che legalmente risiede in Milano. Le Delegazioni organizzano riunioni conviviali nei ristoranti dei loro territori con lo scopo di incoraggiare i gestori a valorizzare la cucina della tradizione. Inoltre collaborano alla rivista dell’Accademia, inviando i rendiconti delle riunioni conviviali con le relative valutazioni, organizzano conferenze e convegni e assumono ogni iniziativa utile allo scopo sociale. Il tutto autofinanziandosi e senza sponsorizzazioni o rapporti privilegiati con aziende di ogni specie. In particolare, l’appartenenza all’Accademia è incompatibile con l’attività di ristorazione.
DF Qual è la storia della Delegazione di Orvieto?
PLL È la più antica dell’Umbria, nacque nel 1962 per iniziativa dell’avvocato Domenico Moretti, il primo Delegato. Nel 2003 vi fu una specie di rifondazione per iniziativa di Luigi Antonio Barberani e di altri orvietani. Barberani, qualche settimana fa, si è dimesso dall’incarico di Delegato e, per la successione, ha proposto il mio nome al Presidente dell’Accademia.
DF Quali sono le ragioni delle dimissioni di Barberani?
PLL Mi convincono i motivi che ha espresso nella lettera di dimissioni; in particolare la necessità di riprogrammare i suoi impegni per dedicarsi con assiduità alla sua bella azienda vinicola, affiancando i suoi due figli Bernardo e Niccolò.
DF E quali sono le ragioni per cui Barberani ha proposto proprio te per la successione?
PLL Tra me e Barberani vi è stato sempre un rapporto, oltre che di buona amicizia, di reciproca stima. Io apprezzo particolarmente la passione, la competenza e la saggezza con cui ha fatto della sua vita e della sua azienda quello che merita di essere chiamato un capolavoro. Credo che lui apprezzi la mia passione per la cucina della tradizione, che cerco di analizzare, descrivere e valorizzare dedicandole anche una parte della mia attività di pubblicista.
DF Qual è il tuo programma di Delegato?
PLL Più che un programma, tengo ad avere una impostazione, che è il rispetto per lo statuto dell’Accademia, che cercherò di osservare lealmente, il rispetto per chi mi ha preceduto, di cui seguitò l’esempio, il rispetto per gli altri Accademici, coi quali concorderò le iniziative, e il rispetto per me stesso.
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