ORVIETO Caos di multe sulla Rupe nella “Notte dei regali”, cittadini e commercianti infuriati con l’amministrazione che ha autorizzato le sanzioni. Sui social si è sollevato un vero polverone quando venerdì sera hanno cominciato a fioccare multe sui parabrezza delle auto parcheggiate “alla meno peggio” nelle piazze principali della città. Non in quelle lasciate sulle strisce, sia ben inteso, piuttosto su quelle lasciate o davanti ai divieti di sosta o fuori dagli stalli.
«Ma non si poteva chiudere un occhio? Guarda caso proprio ieri sera che era in atto l’iniziativa dello shopping in notturna con musica nei locali il Comune ha pensato bene di fare cassa. E così vogliamo riportare gente in città?».
Queste sono solo alcune delle considerazioni di molti negozianti della Rupe che, anzi, hanno letto nei foglietti rosa sui parabrezza, quasi un tentativo di boicottaggio nei confronti delle persone che non hanno acquistato la tessera dei parcheggi (15 euro) proposta dall’amministrazione per incentivare gli arrivi al centro storico nel periodo natalizio.
Una tessera “speciale” per i residenti del Comune di Orvieto e del comprensorio che, oltre a garantire una tariffa agevolata rispetto a quella ordinaria, permette di parcheggiare tutti i giorni gratis dalle 19 alle 2 presso i parcheggi di via Roma e Campo della Fiera.
La cosa strana però è che, proprio venerdì sera, quest’ultimi due parcheggi, gratuiti per chi è in possesso della tessera e a tariffa per chi non ne ha, erano completamente vuoti. Una condizione che ha imposto ai vigili di elevare sanzioni. La situazione peggiore è stata riscontrata a piazza del Popolo ma anche nelle altre, piazza della Repubblica, San Giovenale e piazza Cahen ci sono stati diversi casi di parcheggi “originali”. «Le regole ci sono e devono essere rispettate sempre» hanno risposto dall’amministrazione e se tra i multati c’è stato chi ha pensato di farsene beffe sperando di essere graziato, viste le salate conseguenze, ha preso una cantonata.
Polemica nella polemica, sembra anche essersi diffusa l’opinione comune dei “due pesi e due misure” dove da un lato c’è la bistrattata e stramultata Orvieto, centro commerciale naturale e l’intoccabile Porta d’Orvieto, centro commerciale e basta. L’epoca dell’Inquisizione è stata archiviata da un pezzo, ai posteri, dunque, l’ardua sentenza.
Sa.Simo