
Nell’Orvietano si conclude senza alcuna iniziativa degna di menzione la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR). Ennesima occasione persa di un sistema locale in cui attorno ai rifiuti ed alla discarica si fanno tante chiacchiere ma poi non si riesce a spezzare il circolo vizioso della logica produzione/smaltimento.
Eppure i presupposti c’erano tutti. Iniziative politiche importanti come la moratoria agli inceneritori approvata all’unanimità ad Orvieto per “Le Crete”, l’adesione alla Carta di Milano, la pressione mediatica e giudiziaria con gli scandali in tutta la regione e la magistratura che stringe il cerchio tutto intorno al nostro territorio sul sistema rifiuti con inchieste clamorose a Terni, Perugia ed ora a Viterbo che coinvolgono molti degli operatori presenti nell’orvietano, la coincidenza con il congresso internazionale sul clima a Parigi con i suoi continui allarmi. Sarebbe stato il momento adatto per intervenire a monte da parte delle amministrazioni, per lanciare iniziative sociali e culturali sulla riduzione degli imballaggi, sul riuso dei prodotti, a cominciare dai contenitori, invece ancora una volta stiamo a parlare di smaltimento senza riutilizzo, di riciclo senza recupero delle materie prime e, nonostante gli scandali, senza mettere mano a protocolli che impediscano le infiltrazioni malavitose negli enti coinvolti.
Anzi adesso c’è l’ennesimo giro di valzer degli ATI, ex ATO, cioè gli ambiti territoriali in cui gli enti locali stringono gli accordi per la gestione, ad esempio, della raccolta e del trattamento rifiuti, che si fonderanno nell’Autorità Umbra per i Rifiuti e le Risorse idriche (AURI) ed ancora una volta gli enti locali che dovranno esserne coinvolti sembrano del tutto impreparati tanto da non coinvolgere la cittadinanza. In questo quadro la politica e la società civile vanno in ordine sparso o riproponendo le vecchie ricette che hanno portato allo stallo attuale, o peggio con proposte confuse che partono dai rifiuti ma parlano di tutt’altro e che quindi oltre a non essere efficaci si prestano strumentalizzazioni ed abusi.
Non ci limitiamo però a denunciare questo stato di cose infatti, come comitato ECOrvietano per l’adesione alla strategia Rifiuti Zero, per la quale l’italianissimo Rossano Ercolini è stato insignito dall’Enviromental Prize Award, il Nobel per l’Ambiente, chiederemo ai comuni del comprensorio d’intervenire sulla nascente AURI della quale faranno parte di fare in modo che sia inserito nello statuto l’obbiettivo della promozione della riduzione a monte della produzione dei rifiuti come uno degli “scopi sociali” principali.
Per spezzare il circolo vizioso dell’aumento delle tariffe e delle incursioni del malaffare la via più logica è quella di ridurre progressivamente i rifiuti a monte, tutte le altre considerazioni e metodi di trattamento o gestione dei cicli vengono sempre e comunque dopo la scelta strategica di ridurne al produzione a monte.
Credits:
Con l’Associazione Orvieto Civica per il territorio ECOrvietano fanno parte del Coordinamento alla stipula del 10 settembre l’Ass.“Un’altra Gubbio” – Circolo culturale “Primo Maggio” – Comitato Belladanza,Città di Castello – Comitato Deruta 26 Settembre – Comitato Inceneritorizero,Umbria – Comitato NO INCENERITORI,Tr – Comitato Rifiuti Zero Spoleto – Ecologic Point, Tr – Ideazioni Civiche,Pg – Medici per l’Ambiente Italia,Umbria – Movimento Difesa del Cittadino,Pg – Movimento 5 Stelle , Osservatorio Borgo Giglione – WWF Perugia;