Sarà l’on. Ilaria Borletti Buitoni, Sottosegretario al Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo, a inaugurare il Tesoro della Cattedrale, nuovo allestimento della quattrocentesca Libreria Albèri che dal 2012 è stata ricollegata ai Palazzi Papali, così da mantenere viva la memoria del fatto che, precocemente e per secoli fino ancora agli anni Novanta del Novecento, questa ampia sala di raccordo tra la cattedrale e i palazzi apostolici è stata utilizzata come cappella privata e sacrestia dei vescovi.
Nel segno di questa durevole connotazione e della particolare atmosfera che lo caratterizza, questo ambiente intermedio tra lo spazio del rito e quello del museo è stato scelto per accogliere un oggetto straordinariamente prezioso, carico di storia e tradizione e di una valenza simbolica che ne supera il valore culturale e fa tuttora parte di una storia viva e reale: il Reliquiario del Corporale, il tabernacolo d’argento firmato dall’orafo senese Ugolino di Vieri nel 1338 che nei suoi smalti contiene il racconto figurativo più antico della storia del miracolo eucaristico avvenuto a Bolsena nel 1263 e celebrato dal Giubileo straordinario che in questi giorni si chiude a Orvieto.
Per rendere ancora più evidente e comprensivo questo tema, il nuovo allestimento della Libreria Albèri propone anche una selezione di opere del MODO dedicata agli oggetti rituali, tessere importanti della storia della liturgia e fonte materiale per le vicende della Chiesa locale e della città.
Queste pregevoli oreficerie sono spesso legate alla memoria dei vescovi orvietani, come il cardinale Girolamo Simoncelli, personaggio cardine della storia religiosa e culturale della città nella seconda metà del Cinquecento, che donò alla cattedrale lo splendido pastorale rinascimentale e il fermaglio di perle che chiudeva le vesti cerimoniali. Oppure richiamano una storia recente e l’interesse per figure come quella di Bonaventura Cerretti, che prima di diventare cardinale, unico orvietano nel XX secolo, fu il primo delegato apostolico in Australia, proprio cento anni fa nell’anno cruciale della guerra mondiale. Ma si tratta anche di oggetti davvero antichi e di particolari accessori liturgici e devozionali, che la Fabbrica del duomo custodisce da secoli. E’ il caso di un manufatto tessile di eccezionale interesse e antichità, oggi incluso nel Tesoro e mostrato per la prima volta dopo il restauro: una fascia di lino, rimasta incompiuta nel ricamo così da lasciar ammirare il disegno preparatorio riferito alla fine del XIII secolo, che fu rinvenuta alla fine dell’Ottocento tra le reliquie di Pietro Parenzo.
Insieme al Presidente dell’Opera del Duomo Francesco Venturi interverranno all’inaugurazione Sua Eccellenza Mons. Benedetto Tuzia Vescovo di Orvieto-Todi e il Soprintendente per i Beni Storici Artistici ed etnoantropologici dell’Umbria Fabio De Chirico.