di Pier Luigi Leoni
Non so se ci avete fatto caso, ma l’amministrazione comunale di Orvieto non chiama più pre-dissesto il piano di riequilibrio decennale varato dall’amministrazione Concina ed esaminato favorevolmente sia dal Ministero dell’interno che dalla Corte dei Conti. Per forza, dato che, pur avendo il potere e la facoltà di modificare il piano, non l’ha fatto e quindi l’ha praticamente fatto proprio.
Quindi è all’interno del piano che si sta muovendo la nuova giunta sia nella manovra fiscale che nella predisposizione del bilancio. Quanto alla manovra fiscale la scelta più degna di rilievo è che la TASI (la nuova tassa sui servizi indivisibili del Comune) viene caricata tutta sulle prime case e sono lasciati indenni gli altri immobili. La conseguenza è che le famiglie che abitano in case di proprietà subiranno un carico fiscale maggiore del 2013, solo parzialmente compensato dal fatto che la legge ha abolito la quota di 30 centesimi al metro quadro che lo Stato percepiva sulla TARI (la tessa per i rifiuti). Invece i proprietari e utilizzatori degli altri immobili pagheranno l’IMU con l’aliquota massima, come lo scorso anno, senza l’aggravio che avrebbe comportato la TASI e con il lieve beneficio dell’abolizione della quota statale sulla TARI.
Insomma le entrate devono rientrare nel piano di riequilibrio, compresa l’imposta di soggiorno che c’è e ci rimane, con buona pace delle minacce degli albergatori e delle promesse preelettorali.
Le novità consistenti rispetto al piano di riequilibrio sono una negativa (che ha fatto tremare la nuova giunta) consistente nel venir meno di quasi 800.000 euro, e una positiva (che ha ridato fiato alla giunta) consistente in un fondo di oltre 800.000 con cui lo Stato ha premiato i comuni fiscalmente virtuosi. Per fiscalmente virtuoso, dal punto di vista dello Stato, s’intende chi ha applicato nel 2013 le aliquote massime, come ha fatto il Comune di Orvieto.
Ciò detto, è evidente che gli indirizzi veri e propri dell’amministrazione Germani devono ancora venir fuori. E se Massimo Gnagnarini, quando si scagliava a testa bassa contro l’amministrazione Concina, indicava la valorizzazione dei beni culturali come la soluzione primaria per ridare fiato al bilancio comunale, il fatto che Gnagnarini è stato nominato assessore al bilancio vuol dire che quella è la strada principale.
Staremo a vedere.