Riceviamo da Stefano Olimpieri, capogruppo PdL e pubblichiamo.
La pratica sulla riqualificazione del quartiere de “La Svolta” deve considerarsi un importante cambio di passo nel settore dell’urbanistica. Non più il privato che impropriamente progetta per fare interventi finalizzati a disegnare il territorio secondo le proprie esigenze, ma l’Ente Pubblico che detta le linee guida e che antepone gli interessi generali a quelli privati. Cresciuta in maniera disordinata e disorganica, la realtà de “La Svolta” attendeva da anni una riqualificazione attraverso la definizione di spazi pubblici di aggregazione finalizzati a superare alcune criticità endemiche. Nella consapevolezza di avere una limitatissima capacità finanziaria, l’Amministrazione Comunale ha fondato il progetto sulla sinergia e sulla sintesi tra interessi pubblici ed aspettative private mediante lo strumento normativo della perequazione (legge regionale), creando un progetto organico di riqualificazione teso ad affrontare alcune priorità fondamentali come lo snellimento del traffico, l’insediamento di piazze e spazi pubblici per la comunità residente, la prospettiva di poter interrare i cavi dell’alta tensione e la individuazione di un’area dove costruire il palazzetto dello sport. Questo progetto è stato partecipato e condiviso con i cittadini de “La Svolta” e definisce – ed è questa la novità assoluta e positiva – il Comune come esclusivo decisore della programmazione del territorio. Solo chi è in mala fede non vede che nel progetto gli spazi pubblici sono prioritari rispetto a tutto il resto, così come trovano concreta individuazione l’interramento dei cavi dell’alta tensione ed il palazzetto dello sport: questioni affrontate non più come spot pubblicitari o come semplici promesse “da marinaio”, ma come atti amministrativi ufficiali approvati in Consiglio Comunale. Di fronte a tutto questo la minoranza ha votato in ordine sparso: non riusciamo a capire per quale motivo il PD e Rifondazione Comunista abbiano votato contro, facendo finta di non vedere che La Svolta necessita di una riqualificazione e facendo finta di non ricordare che le lottizzazioni sotto i fili dell’alta tensione erano state deliberate durante gli anni in cui loro stessi governavano. Si sono anche dimenticati le promesse elettorali per il palazzetto dello sport messe nero su bianco da Cimicchi nel 1995 e nel 1999 e da Mocio nel 2004. Un ultima cosa: dove stava Italia Nostra quando alcuni piani urbanistici ed alcuni cambi di destinazioni d’uso permettevano rilevanti patrimonializzazioni e autorizzavano la costruzione di centri commerciali in zone inondate dal Paglia nel novembre 2012. Prima di ergersi a primi della classe, questi ambientalisti “a corrente alternata” farebbero bene a farsi un bell’esame di coscienza, Se poi non possono fare a meno di sentirsi tanto capaci ed indispensabili si presentino alle elezioni. Ma per entrambe le cose serve umiltà e coraggio.