Riceviamo da CNA Umbria e pubblichiamo.
“Finalmente una prima, importante proposta che arriva dalla politica umbra per il rilancio del ruolo insostituibile dei consorzi fidi nel sostegno alla piccola impresa e per il riordino, attorno ad essi, del sistema nazionale di garanzia”. Commenta così Cna Umbria i due disegni di legge presentati dai parlamentari umbri del Pd Giampiero Giulietti e Gianluca Rossi.
“È la prima volta – afferma Roberto Giannangeli, direttore di Cna Umbria – che una proposta di legge si fa carico della situazione davvero insostenibile in cui le piccole imprese si sono venute a trovare dopo un quinquennio di credit crunch e di altissimo costo del denaro riservato loro dal mondo bancario. I due Ddl, uno presentato alla Camera dei Deputati dall’on. Giulietti, l’altro in commissione Finanze e Tesoro dal sen. Rossi, sono speculari nella loro chiarezza e sinteticità, oltre che fortemente informati dalla conoscenza diretta dei problemi che le imprese stanno vivendo. In entrambi si chiede al Governo di legiferare in materia di confidi, ricordandone la valenza di strumento di politica industriale di garanzia mutualistica e la loro importanza per agevolare il reperimento del credito da parte della micro-piccola impresa di ogni settore, prevedendo di sgravarle di incombenze nei confronti delle aziende e rendendo più semplice il loro controllo da parte di Bankitalia. Ma, cosa ancor più importante, i ddl riconoscono la necessità di patrimonializzare i confidi, anche favorendo il reperimento di risorse pubbliche e private da dedicare alla garanzia dei flussi finanziari concessi alle imprese da parte del sistema bancario. Il mondo de Confidi – ricorda Giannangeli – si era ristrutturato pesantemente già nel recente passato. Infatti, dal 2005 in poi, forti aggregazioni avevano portato i confidi di emanazione delle più importanti associazioni di categoria, a fondersi in strutture di livello regionale, come accaduto ad esempio per Fidimpresa Umbria. Grazie ai ddl di Giulietti e Rossi, i confidi ricevono l’attestato di strumento di politica economica, in particolare per quanto riguarda la micro-piccola impresa diffusa, una novità che dovrebbe spazzare via con un solo tratto l’atteggiamento di sinecura che le banche, e anche alcune istituzioni, hanno avuto nei confronti della garanzia, specialmente quella sussidiaria. Diamo sicuramente atto a Giulietti e Rossi di aver recepito appieno il messaggio di forte difficoltà che la piccola impresa umbra ha saputo trasmettere tramite le associazioni di categoria e le loro strutture di garanzia operanti sul territorio, che da anni denunciano un taglio degli affidamenti e un altissimo costo del denaro riservato nei loro confronti da tutte le banche. Cna e Fidimpresa Umbria, insieme a Fedart (con Assofidi) e Unioncamere nazionale, sono stati gli attori proponenti e sensibilizzatori: non a caso i primi firmatari sono stati i parlamentari umbri. Il lavoro non è finito, ma i tempi stretti imposti al percorso possono essere giusti per fare ripartire appieno il meccanismo della filiera della garanzia che tanto è servito (e servirebbe) alle piccole imprese, strette tra la crisi e la mancanza di li liquidità. Cna Umbria – dichiara Giannangeli – sta tentando di costruire, insieme a tutti i confidi di categoria, un progetto per la regionalizzazione del sistema umbro della garanzia, ipotizzando la creazione di una struttura intersettoriale partendo dalla riassicurazione, con l’obiettivo di iniziare un percorso per la costituzione di un confidi regionale unico per tutto il mondo della micro-piccola impresa umbra di ogni settore produttivo e di servizio. Speriamo – conclude il direttore di Cna Umbria –che i due ddl possano proseguire celermente il loro iter e diventino, a tutti gli effetti, legge dello Stato”.