Il 14 febbraio, presso la sede legale dell’Enea a Roma, il commissario dell’ENEA Giovanni Lelli e il direttore regionale per i Beni culturali e Paesaggistici dell’Umbria Francesco Scoppola per conto del Ministero per i beni e le attività culturali hanno firmato l’accordo per la realizzazione di uno studio conoscitivo sul Duomo di Orvieto volto ad approfondire i rischi cui esso è esposto in caso di terremoto.
Nello specifico, in relazione alla sismicità del Paese e degli ultimi eventi sismici che si sono verificati, la Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Umbria, quale soggetto attuatore dell’intervento, ha affidato all’ENEA lo “Studio e monitoraggio del quadro fessurativo e del comportamento sismico del Duomo di Orvieto”.
In sostanza, l’Enea effettuerà la valutazione del comportamento strutturale e della vulnerabilità della cattedrale orvietana rispetto ai terremoti e definirà gli interventi per la messa in sicurezza e il contenimento dei rischi sismici.
In tutto quattro anni di studio articolati in tre fasi di attività a cominciare: dalle indagini sulle condizioni attuali dell’opera per la determinazione dello stato di conservazione degli elementi strutturali e per la mappatura dettagliata delle fessure esistenti nelle colonne, negli archi delle navate e in tutte le altre superfici, comprese quelle affrescate; alla campagna di indagini strutturali e di monitoraggio del comportamento del Duomo e dei suoi macroelementi alle vibrazioni ambientali e sismiche e, infine, la determinazione della vulnerabilità sismica del Duomo con le indicazioni progettuali per eventuali interventi conservativi di riduzione del rischio sismico.
Lo rende noto l’ENEA che sottolinea la complessità degli studi effettuati secondo un approccio interdisciplinare che si avvale di tecnologie innovative, strumentazione di eccellenza e una consolidata esperienza nel campo della sicurezza sismica degli edifici storici e monumentali. Secondo il know how sviluppato dall’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile nell’ambito delle sue attività di ricerca, che ora viene messo a disposizione per la salvaguardia e per la conservazione dei patrimonio culturale ed artistico italiano, attraverso l’applicazione di tecnologie avanzate al settore dei beni culturali.
Secondo la Direzione regionale per i Beni culturali e Paesaggistici dell’Umbria, l’iniziativa si inserisce nell’attività svolta dal Centro Operativo Beni Culturali istituito nel 2009 presso la stessa Direzione regionale, con sede nel Centro Regionale di Protezione Civile di Foligno.
In collaborazione con la Regione Umbria, questa struttura strategico operativa, promuove processi finalizzati alla salvaguardia dei beni culturali in emergenza, per la costituzione e lo sviluppo del Sistema Informativo Unico Regionale in collegamento con il SIT Carta del Rischio del Patrimonio Culturale Italiano del Ministero per i Beni e Attività Culturali e con il Dipartimento di Protezione Civile.
La collaborazione fra ENEA e Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Umbria e con l’Opera del Duomo di Orvieto, procede già da diversi anni. Infatti, dopo il terremoto del 1997, l’ENEA ha già effettuato complesse indagini strutturali sul pavimento della navata centrale della cattedrale in prossimità delle colonne dove erano originariamente posizionate le statue dei 12 Apostoli e il monitoraggio per la risposta alle vibrazioni ambientali di alcune parti della facciata (i primi studi vennero diretti dal dott. Claudio Margottini allora responsabile della ricerca ed oggi assessore all’Ambiente e Protezione Civile del Comune di Orvieto).
Più recentemente per il Duomo di Orvieto, l’ENEA ha eseguito inoltre la progettazione e la messa in opera del sistema di supporto per il gruppo scultoreo della Maestà con baldacchino ed Angeli reggi cortina, collocato sulla lunetta del portale maggiore della Cattedrale.
Nell’intento di fare dell’Umbria la regione pilota per la messa a punto di un modello da replicare poi in tutta Italia sin dal 1975 il Ministero per i Beni e le Attività Culturali avviò il primo progetto esecutivo per la redazione del “Piano pilota per la conservazione programmata dei beni culturali in Umbria”.