TEMA
Associazione culturale che ha come socio maggioritario il comune di Orvieto. Si occupa principalmente della gestione del Teatro Mancinelli. Si era fatta una cattiva fama perché era stata utilizzata dall’amministrazione comunale, ai tempi della finanza allegra, per attività in perdita. L’amministrazione Concina l’ha dovuta rimettere sulla buona strada e, anche se il comune s’è dovuto accollare alcuni debiti, adesso è sana. Dispone di personale professionalizzato, anche se a suo tempo reclutato col noto sistema del clientelismo di sinistra, che sa e ha voglia di lavorare, ma è sottoccupato.
TEMA TEAM
È un progetto elaborato da Gianni Marchesini, componente del consiglio della TEMA nominato dal sindaco. Il progetto consiste nel considerare come unica risorsa (ma è di moda dire asset) l’insieme dei principali beni e attività culturali del comune di Orvieto: Teatro Mancinelli, Pozzo di San Patrizio, Fortezza Albornoz, Palazzo del Capitano del Popolo, Palazzo dei Sette, Sala del Carmine, Chiesa di San Francesco, Scuola di musica, Umbria Jazz Winter, salvo altro. L’insieme dovrebbe essere gestito inizialmente dalla stessa struttura per realizzare una sorta di circuito integrato che, prima di tutto, faccia funzionare i singoli elementi del sistema e, successivamente, li correli a tutti gli altri secondo una evoluzione costruttiva che realizzi un nuovo sistema-città, coerente per qualità culturale e di forte attrattiva turistica. Quindi idoneo a favorire l’economia e l’occupazione.
Il sistema è concepito per autofinanziarsi, prima di tutto con attività innovative (già enunciate nel progetto), poi coi pagamenti effettuati dagli utenti (per esempio i biglietti d’ingresso del Pozzo di San Patrizio, di mostre, di esposizioni, di concerti ecc., le contribuzioni per l’uso di sale per convegni, manifestazioni, spettacoli ecc.), con le sponsorizzazioni da parte dei privati e coi contributi da parte degli enti pubblici. La struttura da adibire inizialmente alla gestione è la TEMA, il cui personale sarebbe utilizzato pienamente e opportunamente integrato. Gianni Marchesini passerebbe dal ruolo di consigliere a quello di responsabile dell’attuazione del progetto.
QUESITI
È legalmente possibile l’affidamento alla TEMA di varie attività prescindendo dall’espletamento di gare pubbliche nel rispetto del principio della concorrenza?
A mio a parere l’operazione è legittima, poiché il ricorso al mercato e quindi l’espletamento di gare è obbligatorio per le attività di natura economica. Ma la natura economica è legata alla ricerca del lucro. Nel progetto TEMA TEAM la finalità è esclusivamente culturale e consiste nella tutela e nella valorizzazione di beni e attività per finalità squisitamente culturali a beneficio della popolazione e dei visitatori (turismo culturale). Le entrate finanziano le spese senza la possibilità di dividendi.
È legalmente possibile l’affidamento alla TEMA di un rilevante complesso di attività senza un trasparente confronto con altre associazioni culturali esistenti o da fondare?
È possibile perché la TEMA è un’associazione partecipata e controllata dal comune di Orvieto, socio maggioritario. Ciò realizza un collegamento diretto con l’amministrazione comunale, che ha poteri decisivi sia al momento della programmazione che, mediante il controllo, al momento dell’esecuzione. Nel progetto la TEMA è concepita come una struttura di partenza. L’obiettivo, infatti, è quello di coinvolgere via via tutti i soggetti che operano nel settore della cultura e del turismo secondo un principio di “compartecipazione al progetto specifico”.
Non sarebbe preferibile, almeno per Palazzo dei Congressi, l’affidamento a imprenditori turistici locali, che possano mettere a frutto la loro professionalità e che siano interessati al buon andamento del turismo congressuale?
Quello che impropriamente viene chiamato “Palazzo dei Congressi” ha un nome, si chiama “Palazzo del Capitano del Popolo ed è strutturato per ospitare la fase parziale di un Congresso, Convention o Meeting che sia, (la fase più attraente è il “dopo congresso”), mentre il vero Palazzo dei Congressi è la Città tutta con il suo sistema, è quello che essa offre, in quale modo lo offre, con quale organizzazione, incisività, attrattiva. (È la qualità degli alberghi, per inciso, che chiama i congressi e non il Palazzo che li ospita). Il mercato congressuale, assai differenziato nelle richieste e nelle caratteristiche, orienta le sue scelte sull’offerta complessiva e personalizzata della città piuttosto che su questo o quel contenitore congressuale. Inoltre, scorporare il Palazzo dagli altri beni culturali comprometterebbe il progetto TEMA TEAM perché verrebbe a mancare un elemento di collegamento decisivo non solo per i congressi, ma soprattutto per ogni tipo di iniziativa e correlazione culturale. La gestione da parte di imprenditori turistici locali ha dato esito negativo già due volte in passato; è ciò non fu dovuto alla loro inettitudine, ma alla ragione suddetta per cui uno stabile con 400 posti a sedere non può accendere da solo un flusso congressuale se è non posto al centro di un’operazione più ampia, complessiva e integrata di rilancio della città che comprenda, tra gli altri, l’intercambiabilità delle funzioni tra le strutture. (Da Palazzo dei Congressi possono fungere il Teatro, il Ridotto del Teatro, il Carmine, l’Albornoz ecc… Poiché ogni struttura dovrà vivere di una sua specifica funzione, ma anche di una quota delle funzioni delle altre strutture).
Peraltro l’affidamento della gestione a privati richiederebbe un pubblica gara che, secondo il codice penale, non può essere fatta a uso e consumo di un vincitore già designato.
Gli imprenditori turistici locali sarebbero avvantaggiati dal progetto TEMA TEAM, perché ogni iniziativa della TEMA tende a coinvolgere necessariamente l’economia della città e il conseguente incremento delle presenze turistiche. E non sarebbe certo compito della TEMA quello di fornire pasti e posti letto.
Il progetto TEMA TEAM è compatibile col problematico bilancio comunale?
Non solo è compatibile, ma il progetto ha come obiettivo quello di assolvere gradualmente il comune dall’ onere del rimborso dei debiti pregressi, onere che si addosserebbe la Tema incrementando, con le proprie iniziative, gli introiti complessivi.
In caso d’insuccesso del progetto TEMA TEAM a causa di eventuali vertenze giudiziarie o di risultati significativamente inferiori alle premesse che cosa succederebbe?
In primo luogo amministrare significa assumersi almeno politicamente i conseguenti rischi. E il rischio maggiore è quello di non scegliere o di non scegliere tempestivamente. Comunque la TEMA non avrebbe nessuna possibilità di indebitarsi, a meno che non lo decidesse il comune che, di questi tempi, non ci può neanche provare.
Perché l’assessore Marco Marino si oppone al progetto TEMA TEAM?
L’assessore Marino non si oppone, in quanto la competenza ad approvare il progetto TEMA TEAM spetta al consiglio comunale, del quale egli non fa parte. Marino dice semplicemente, correttamente e coerentemente che preferirebbe una soluzione diversa, ma si rimette alla decisone del consiglio comunale. Se il progetto TEMA TEAM passerà in consiglio, non se la sente di rimanere presidente della TEMA, ma la sua carica di assessore rimane fuori discussione.
Perché la minoranza si oppone al progetto TEMA TEAM, nonostante che la TEMA vanti una nascita di sinistra?
Se fossi maligno, direi che hanno capito che il progetto ha tutti i numeri per avere successo e quindi lo temono. Se mi ascoltassero, li consiglierei di darsi da fare per avere una forte minoranza di controllo nel consiglio direttivo della TEMA. Ma non sono maligno e nemmeno sono ascoltato dall’opposizione.