Uno dei problemi principali di Orvieto riguarda l’ex caserma Piave, ed anche, l’ex ospedale, in piazza del Duomo. Ad oggi nessun risultato concreto è stato ottenuto, nonostante la costituzione della società Risorse per Orvieto e le sue attività, per quanto concerne la riqualificazione di quelle due aree (altri la chiamano rifunzionalizzazione ma il problema non è il termine che viene utilizzato.). In questa nota non intendo ripercorrere le vicende che hanno portato a questa situazione di stasi, e a questo raro esempio di incapacità amministrativa, peraltro ben note. Rilevo comunque che, a mio giudizio, sono pesanti le responsabilità, di quanto non è stato fatto, sia dell’amministrazione Mocio sia dell’amministrazione Concina. Non si sa bene se l’amministrazione Concina abbia un progetto, o anche solo delle idee, per iniziare almeno, nel più breve tempo possibile, questa importantissima, per il futuro della nostra città, operazione di riqualificazione urbana. Io ho molti dubbi, credo più che legittimi.
Nelle idee-obiettivi per il programma che ho reso note in occasione della presentazione della mia candidatura a Sindaco di Orvieto, oltre che rilevare la necessità di procedere ad una riqualificazione congiunta delle due aree – fatto tutt’altro che scontato -, ho avanzato la proposta di realizzare un concorso internazionale di idee, alla luce di quanto fu deciso, alcuni anni or sono, relativamente alla riqualificazione dell’area dell’ex policlinico Monteluce di Perugia.
Al di là del concorso internazionale di idee, è certo che, per la riqualificazione di quell’area, le opere necessarie sono già iniziate ed il percorso che porterà al termine dei lavori è ben individuato. A Perugia quindi stanno riqualificando quell’area, mentre ad Orvieto, fino ad oggi (e fino a quando?) non siamo riusciti, o meglio non sono riusciti, a farlo, relativamente alle aree di nostro interesse.
E ho ritenuto opportuno illustrare quanto è stato fatto a Perugia, e come è stato fatto, perché è possibile che almeno qualche idea di un evidente interesse, emersa nell’operazione portata avanti nel capoluogo regionale, potrebbe essere considerata valida anche per la situazione orvietana. Anche se c’è chi potrebbe sostenere, perfino, che sarebbe opportuno considerare come modello da seguire il modello utilizzato a Perugia.
Le mie informazioni sono tratte prevalentemente dal sito www.nuovamonteluce.com.
Di seguito le varie “tappe” dell’attività svolta fino ad ora per l’area ex Policlinico di Perugia.
Luglio 2005
Selezionata nell’ambito di una procedura a pubblica evidenza, Bnp Paribas Reim riceve il mandato di istituire il Fondo Umbria, fondo comune d’investimento immobiliare di tipo chiuso ad apporto pubblico multi comparto.
Novembre 2005
Regione Umbria, Comune di Perugia, Asl e Università degli Studi di Perugia sottoscrivono l’accordo di programma per la riconversione e la riqualificazione urbanistica dell’area del Policlinico Monteluce.
Maggio 2006
Viene approvata la variante al piano regolatore del Comune di Perugia che stabilisce le nuove destinazioni dell’area Monteluce.
Settembre 2006
Attraverso un concorso internazionale di idee, viene selezionato il “masterplan” proposto dallo studio tedesco Bolles-Wilson.
Dicembre 2006
Regione Umbria e università degli Studi di Perugia apportano l’area del Policlinico Monteluce al Comparto Monteluce di Fondo Umbria.
Luglio 2007
Il piano attuativo dell’area Monteluce, redatto a cura dello studio Bolles-Wilson, viene presentato al Comune di Perugia. Prende l’avvio l’iter di approvazione.
Dicembre 2008
Il piano attuativo, approvato nell’ottobre del 2008, è pubblicato sul bollettino ufficiale della Regione Umbria.
Febbraio 2009
Il 25 febbraio Bnp Paribas Real Estate e il Comune di Perugia firmano la convenzione urbanistica.
Marzo 2009
Apre il cantiere e prendono il via le opere di bonifica e smontaggio. Il 5 maggio 2009 viene demolito il primo edificio. Nei mesi successivi vengono demoliti, uno dopo l’altro, i fabbricati su via del Giochetto.
Dicembre 2009
Con l’abbattimento dell’edificio “Q”, si sono concluse le operazione di demolizione dei fabbricati dell’ex Policlinico, avviate il 5 maggio 2009; sull’area rimangono solo gli edifici che saranno mantenuti: i fabbricati facenti parte dell’ex convento, il padiglione “E” e l’ex cappella dell’ospedale.
Dicembre 2010
Completate anche la demolizione delle fondazioni e la frantumazione in sito delle macerie, prendono avvio le lavorazioni per la preparazione del sito finalizzate alla successiva realizzazione delle opere di urbanizzazione.
Marzo 2011
Con il completamento della demolizione, prende avvio la realizzazione della Nuova Monteluce. Le prime opere si concentrano in prossimità delle piazze pedonali, dove emergono alcuni reperti archeologici che rendono necessarie alcune modifiche al progetto in corso d’opera.
Giugno 2011
Con la realizzazione degli scavi e delle opere di contenimento del terreno in corrispondenza delle due piazze prende avvio la realizzazione dei parcheggi interrati nella parte centrale del progetto.
E che cos’è il Fondo Umbria?
“Il Fondo Umbria – Comparto Monteluce è un fondo comune di investimento immobiliare chiuso ad apporto pubblico riservato ad investitori qualificati, istituito ai sensi dell’art. 14 bis, Legge 86/94 e rappresenta il primo fondo immobiliare in Italia con una struttura multi comparto.
L’operazione, promossa da Regione Umbria, Comune di Perugia, Università degli Studi e Asl era finalizzata a creare uno strumento (il Fondo) per supportare il processo di dismissione dei beni, finalizzato allo sviluppo del sistema sanitario ed universitario regionale e a promuovere e realizzare la trasformazione di ampie aree urbane, coinvolgendo gli Enti Pubblici nella governance e nella tutela degli interessi collettivi.
Grazie alla struttura multi comparto, il Fondo immobiliare diventa uno strumento flessibile, a supporto di una strategia ampia ed articolata di valorizzazione dei beni afferenti il patrimonio della Regione e degli altri Enti.
Infatti i diversi comparti possono essere istituiti in tempi diversi da soggetti differenti e con finalità mirate, e sono caratterizzati da durata e obiettivi di rendimento specifici, consentendo così di soddisfare le esigenze di una pluralità di investitori e soggetti apportanti.
Il Comparto Monteluce è il primo e finora unico comparto istituito e ha lo scopo di provvedere alla valorizzazione degli immobili conferiti dagli enti apportanti (Regione Umbria e Università degli Studi di Perugia).
Le attività di valorizzazione e di dismissione avvengono sulla base del business plan del Comparto, approvato dal consiglio d’amministrazione della Sgr, con il preventivo parere vincolante dell’Advisory Committee (organo composto anche da rappresentanti stabili della Regione e dell’Università di Perugia, che esprime pareri, vincolanti e non, sull’attività di gestione del Fondo assicurando agli enti pubblici la governance dell’operazione per tutta la sua durata).
Gestisce la trasformazione Bnp Paribas Reim Sgr p.A, la Società di Gestione del Risparmio individuata da un soggetto incaricato dalla Regione (Nomura Bank International di Londra quale Global Coordinator) per istituire e gestire il fondo”.
E come diventerà l’area ex Policlinico?
“La cubatura che verrà realizzata sarà pari a quella demolita, ovvero 263.500 mc.
La superficie complessiva degli immobili è di 65.000 mq.
Dei 65.000 mq., il 43% è destinato a residenze per l’insediamento di circa 775 abitanti.
Il 25% della residenza, inoltre, sarà assegnato a edilizia convenzionata.
Il 5% della superficie è destinata a uffici, il 10% ad attività commerciali e pubblici esercizi, la restante parte a albergo, clinica privata, un asilo nido, la chiesa (già esistente), la parrocchia (già esistente) residenza per studenti, un centro congressi, un presidio sanitario.
Previsti parcheggi per 10.500 mq., di cui 9.750 interrati per una migliore vivibilità e fruibilità del quartiere. I parcheggi saranno di uso pubblico, nonostante la proprietà sia condominiale.
Il verde pubblico è 10.000 mq. circa, come pure le piazze pubbliche pedonali”.
Io non ho altro da aggiungere.