VENERDÍ 2 GENNAIO 2026
Dalle ore 9,30: Corteo da PIAZZA DEL POPOLO al seguito dei Funkoff nel contesto di Umbria Jazz Winter. Dalle 15.30 alle 19.30: SIT-IN per la Palestina presso la ex PIAZZA della CROCE ROSSA con video, letture di brani e poesie, comunicazioni e testimonianze.
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Mentre l’occidente cristiano festeggia alacremente e di routine (chiamiamola tradizione) il suo Natale e tutte le altre feste, in nome del ricordo della nascita di un bambino al freddo e al gelo, in una povera capanna, va avanti altrettanto alacremente ciò che da oltre due anni si consuma a Gaza e in tutti i Territori occupati della Palestina per mano di coloro che si mostrano come i veri terroristi: governanti, soldati dell’IDF e coloni dello stato sionista israeliano.
Viviamo certo in tempi assurdi e bui, visto che ci si augura pace e serenità. Ma su quali basi? Genocidio. Pulizia etnica. Occupazione. Tramite la deliberata e continua oppressione dei palestinesi, che non siedono ai tavoli di contrattazione perché nessuno dei potenti della terra li invita, perché la loro voce non conta e non deve contare, perché dovrebbero semplicemente soccombere ad un mondo dominato dai poteri finanziari, tecnologici e militari. Perché è un popolo al quale è negata l’autodeterminazione.
Lo Stato sionista nei suoi circa 80 anni di violenta e assassina dominazione coloniale non ha piegato la Resistenza del popolo palestinese. Accompagnato e sostenuto in tale azione colonialista da Europa e Stati Uniti entrambi campioni del colonialismo mondiale e di una visione assai poco velata di suprematismo bianco.
Siamo al terzo duro inverno in cui le tende sono insufficienti a proteggere dal freddo e dall’acqua abbondante che si riversa sulla Striscia di Gaza, già estremamente martoriata dallo sgancio di quintali e quintali di bombe (leggi ecocidio in corso): qui si vive anche in mezzo alle macerie che crollano; qui cibo, acqua potabile, medicine e altri beni di prima necessità scarseggiano e non entrano a soddisfare le richieste. Lo stato sionista, oltre ad aver violato deliberatamente il cessate il fuoco per ben 870 volte e continuato a sganciare ordigni e sparare, non consente che i beni necessari entrino a Gaza (leggi genocidio).
Riusciamo anche solo lontanamente a immaginare, comparandolo alla nostra quotidianità, cosa ciò possa voler dire? A Gaza si continua a nascere tuttavia e.. morire. Ogni nascita è salutata come atto di estrema resistenza all’oppressore che, per voce dei suoi ministri, afferma più che mai di voler cancellare la presenza dei palestinesi. Questa è una voce di una violenza inaudita ed estrema che vediamo riversarsi ovunque, anche qui in Italia, quando arriva per concedersi “riposo e vacanza”.
Eppure sono innumerevoli coloro che levano la propria voce, con dati alla mano, contro lo stato di apartheid, contro l’estrema violenza e la continua opera di colonizzazione in spregio totale a ciò che definisce il diritto internazionale, queste persone vengono ormai puntualmente tacciate di inneggiare o finanziare il terrorismo di matrice islamica. Persecuzioni, deliberate, carcerazioni e chiusure forzate di storici centri di aggregazione sociale, che sono stati il cuore pulsante della lotta per una Palestina libera, sono cronaca di questi giorni.
Disgregare, disperdere, annientare, colpire e tacciare a ogni pie’ sospinto di antisemitismo e seguito dall’urgenza di assimilare l’antisionismo all’ antisemitismo. Quest’ultima è parola e concetto talmente abusato e di cui puntualmente si perdono confini e significato, da diventare strategico paravento di coloro che la violenza vera l’hanno portata al massimo grado e livello, esercitandola deliberatamente contro coloro che desiderano e operano una democrazia che viene dal basso.
Coloro che hanno deciso di non reagire a tale stato di cose, che non vogliono accorgersi del militarismo serpeggiante sempre più presente anche nelle scuole, coloro che fanno spallucce a disperazione e guerra totale e che procedono in una normalità falsa quanto ipocrita, fatta di ossequio e meschinità, si rendono complici di quei potenti e di quei governanti affaristi che hanno totalmente perso il legame con la realtà oltre che con l’umanità. Dal canto nostro, come libere pensatrici e pensatori, cittadine e cittadini continueremo a sostenere imperterriti una lotta di Resistenza che i palestinesi insegnano da oltre un secolo, da quando il sionismo ha pianificato di cancellarli.
Coordinamento Orvietano per la Palestina









