
ORVIETO – Rafforzare e ampliare la rete di spazi di aggregazione per i giovani per prevenire i comportamenti a rischio. Su questo si è concentrata la discussione dell’ultimo incontro dell’Osservatorio sul fenomeno delle dipendenze della Zona sociale n.12 che si è riunito la scorsa settimana nella Sala consiliare del Comune di Orvieto.
Alla riunione, coordinata dalla consigliera comunale delegata Beatrice Casasole, hanno partecipato anche gli studenti della Peer Education dell’istituto di istruzione tecnico-scientifica Majorana-Maitani, oltre ai componenti di diritto dell’organismo presieduto dall’assessore alle Politiche sociali del Comune di Orvieto, Alda Coppola: i rappresentanti del Serd del Distretto sanitario di Orvieto e del Servizio di Promozione della salute dell’Asl Umbria 2, delle forze dell’ordine, della Casa di reclusione, i dirigenti scolastici, i consiglieri nominati dal Comune di Orvieto (presenti Sabrina Mandolini, Stefano Biagioli e Mauro Caiello) e dai Comuni della Zona sociale n.12, le associazioni del Terzo Settore e la Comunità terapeutica Lahuen. Presente anche il vicesindaco con delega alla Sicurezza, Stefano Spagnoli.
L’Osservatorio ha analizzato gli spunti arrivati dall’indagine sulle condizioni di vita dei giovani in Umbria illustrati da Elisa Marceddu, psicologa e psicoterapeuta dell’Asl Umbria 2. Uno studio che ha preso in esame le dimensioni relazionali, il benessere fisico e psicologico e i principali comportamenti a rischio, tra cui consumo di tabacco, alcol e sostanze illegali, gioco d’azzardo e comportamenti sessuali.
Nello specifico della realtà locale, i Peer educator dell’istituto Majorana-Maitani hanno mostrato i risultati di una serie di interviste effettuate a scuola per comprendere meglio i bisogni e le difficoltà dei giovani, stimolando il dibattito su temi come l’ascolto da parte degli adulti, il ruolo della scuola, l’equilibrio tra socialità reale e digitale. Dai risultati è emerso il desiderio di ragazze e ragazzi di essere maggiormente ascoltati, soprattutto in ambito scolastico, la necessità di luoghi dedicati al benessere mentale oltre alla necessità di spazi fisici di aggregazione che affianchino quelli virtuali.
Nel corso della discussione è stato illustrato inoltre il progetto “Adolescenza, alimentazione e benessere”, promosso dall’associazione A.Ge in collaborazione con l’Istituto di istruzione superiore Artistica, Classica e Professionale di Orvieto, un percorso di formazione scuola-lavoro che coinvolge studenti, famiglie e territorio per analizzare gli stili di vita degli adolescenti. Attraverso la peer education, questionari e analisi dei dati, il progetto approfondisce temi come l’alimentazione, l’attività fisica, il consumo di sostanze, l’uso della tecnologia, la qualità del sonno, la gestione dello stress e le relazioni sociali. La finalità è quella di aumentare la consapevolezza sul benessere e promuovere comportamenti più sani nella comunità e azioni concrete per migliorare la qualità della vita dei giovani.
“L’obiettivo comune che ci siamo dati – commenta l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Orvieto, Alda Coppola – è quello di rendere l’Osservatorio non solo uno strumento di monitoraggio e controllo utile a comprendere bisogni e criticità ma soprattutto un luogo dove costruire progettualità e iniziative per prevenire comportamenti a rischio e mettere in campo azioni di promozione della salute rivolte ai più giovani.
Per questo abbiamo voluto la partecipazione degli studenti della Peer Education, una rete di circa 100 ragazze e ragazzi delle nostre scuole superiori che ci consentirà di accorciare le distanze andando a parlare direttamente con i loro coetanei. I nostri giovani hanno bisogno di momenti di aggregazione positiva e il lavoro dell’amministrazione comunale mira a rafforzare e mettere a rete le strutture esistenti, dai centri di aggregazione giovanile alla biblioteca comunale passando per gli spazi delle associazioni come l’Hub Lo Scalo della Quadrifoglio o l’Agorà della Uisp, ma anche a costruire e mettere a disposizione nuovi spazi.
In questo senso sono state recentemente inaugurate l’Aula multimediale di Palazzo Negroni e l’Aula di musica digitale che oggi sono a disposizione di tutta la comunità. Con la nuova programmazione dell’Area Interna è stata finanziata la realizzazione della Casa della Cultura di Orvieto e la creazione di una rete diffusa di hub sociali e culturali in molti Comuni della Zona sociale n.12 che permetterà di allargare questa azione a tutto il territorio.
Il rafforzamento degli spazi di aggregazione, l’ascolto attivo e il coinvolgimento diretto dei ragazzi rappresentano elementi centrali per promuovere benessere, prevenzione e coesione sociale – conclude l’assessore – e l’incontro dell’Osservatorio, coordinato dalla consigliera Casasole, ha confermato l’importanza di un approccio condiviso e integrato, capace di mettere in sinergia Istituzioni, scuola, servizi sanitari, associazioni e giovani stessi, per costruire risposte efficaci ai bisogni delle nuove generazioni”.








