“Anche questa volta i pendolari del Centro Italia, e in particolare quelli umbri, sono stati costretti a subire giornate di disagi, ritardi interminabili e cancellazioni. È una mortificazione quotidiana che non può più essere derubricata a semplice inconveniente tecnico. È il segno evidente di un sistema ferroviario che sta cedendo e di
un Governo che continua a voltarsi dall’altra parte. Per questo ho depositato una nuova interrogazione parlamentare per chiedere chiarimenti urgenti sulle gravi criticità registrate da ultimo il 1° dicembre 2025.
In quella giornata i treni dell’Alta Velocità e della linea Orte–Fiumicino hanno accumulato ritardi fino a 110 minuti, con cancellazioni e ripercussioni sull’intero traffico regionale.
Trenitalia ha attribuito l’ennesimo disservizio a un guasto alla linea elettrica tra Gallese e Orte, ma è evidente che non siamo di fronte a episodi isolati. I problemi sono diventati strutturali, sistematici, e colpiscono soprattutto l’Umbria: una regione già penalizzata da anni da una rete ferroviaria debole, con collegamenti insufficienti e tempi di percorrenza indegni.
Ho chiesto al Governo di fare finalmente chiarezza sulle cause reali di questi continui disservizi, di verificare le responsabilità legate alla manutenzione, alla gestione dell’infrastruttura e alla programmazione dei servizi, e di indicare quali interventi immediati e di medio periodo intenda adottare. Perché ciò che oggi manca non sono le diagnosi, ma la volontà politica di intervenire. L’Umbria non può continuare a essere trattata come una periferia irrilevante del Paese. Studenti, lavoratori e famiglie sopportano ogni giorno ritardi che incidono sul lavoro, sullo studio e sulla vita quotidiana, aggravando l’isolamento infrastrutturale della regione.
È inaccettabile che, mentre il Governo spende mesi in propaganda, nessuno si occupi della qualità della mobilità reale dei cittadini. La mobilità non è un lusso, è un diritto. E l’Umbria non può essere la Cenerentola del sistema ferroviario italiano. Questo Governo deve finalmente assumersi le proprie responsabilità”. Ad affermarlo con una nota la deputata del Movimento 5 Stelle, Emma Pavanelli.








