All’incontro di Nova Civitas, partecipano l’On. Anna Ascani, Vicepresidente della Camera dei Deputati e Marco Demo, Funzionario del Ministero degli Esteri e della Cooperazione internazionale, membro del comitato esecutivo dell’Istituto Toniolo.

Può l’Intelligenza artificiale diventare strumento di pace e non di conflitto? È la domanda al centro dell’incontro promosso da Nova Civitas, in programma per sabato 13 dicembre alle ore 16:00 presso Lo Scalo Community Hub, Orvieto Scalo.
L’evento vede la partecipazione di due autorevoli relatori, l’On. Anna Ascani, Vicepresidente della Camera dei Deputati e Marco Demo, Funzionario del Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, membro del comitato esecutivo dell’Istituto di Diritto Internazionale della Pace ‘G. Toniolo’ che discuteranno con i presenti sul tema.
Il dibattito si inserisce in un contesto di crescente attenzione verso l’IA come “nuova questione sociale”, richiamando i principi della Dottrina Sociale della Chiesa – dignità della persona, bene comune, solidarietà e sussidiarietà – e i valori di verità, libertà, giustizia e amore. “Non possiamo delegare alle macchine la costruzione della pace – commenta suor Maria Luisa Gatto del coordinamento di Nova Civitas – ma possiamo orientare l’innovazione tecnologica al servizio dell’uomo e della convivenza tra i popoli”.
L’incontro, che si inserisce nel ciclo formativo 2025-2026 “La Pace sia con Te”, sarà introdotto da Andrea Taddei e moderato da Silvia Fringuello, componenti del gruppo di Nova Civitas È possibile il collegamento in streaming su richiesta.
Informazioni: 342 087 8304 – nova.civitas.orvieto@gmail.com
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Nova Civitas. Percorso di formazione su fede e bene comune. È un itinerario per giovani e adulti che attingono e condividono valori fondamentali dell’esistenza umana a partire dalla dottrina sociale per tradurli in azioni concrete nell’impegno ecclesiale, sociale o politico. Può partecipare anche chi, pur non condividendo la stessa fede, si senta partecipe dei valori umani e spirituali che sono le radici della nostra cultura.








