
L’insieme della legislazione speciale per Orvieto-Todi fu possibile per l’azione comune di tutti i partiti in un quadro generale degli interventi necessari alla salvaguardia dei due centri storici delle due città umbre. Oltre al rischio idrogeologico fu introdotto successivamente il recupero dei beni culturali, affrontando in modo organico i problemi del dissesto e dell’accessibolitaà dei centri storici e riqualificazione emergenze culturali.
Ricorre quest’anno il quarantesimo anniversario dlla prima Legge Speciale, operazione che riusci per l’appoggio di tutto il pentapartito e l’allora opposizione, ma fu significativo il convergere delle forze sia di opposizione che di maggioranza e la collaborazione fattiva dei politici all’epoca presenti in città sia di maggioranza che di opposizione.
Quello che non appare ad oggi è una non sinergia applicativa di coinvolgimento di tutte le forze dentro e fuori gli schieramenti in essere; per l’attuale maggioranza regionale s i evidenzia, nonostante i chiarimenti dei rispettivi ruoli di tutte le forze che hanno contribuito al risultato elettorale, una reiterata esposizione del Patto Avanti in tutte le sue forme propositive e formali, che certo non fanno cifra per il prosieguo della legislatura. Lo stesso arroccamento della giunta regionale rispetto agli stessi partiti, facenti parte la coalizione, non fa cifra per le future iniziative. L’attuale opposizione non ha dato segni di fattuale corresponsabilità.
L’iniziativa al Palazzo del Capitano del Popolo su tale riproposizione di una nuova legge speciale evidenzia questa non perfetta omogeneità politico-amministrtiva e formale per cui noi di italia viva, come fatto in Regione su altri temi, pur avendo collaborato al risultato elettorale, riteniamo, pur aderendo alla iniziativa e proposta di rifininaziamento, di non poter condividere invece la forma e il tipo di targhet politico che va a proporre alla popopolazione quanto sopra.
La difficoltà attuale per la creazione di un centro-sinistra vincente viene azzoppato proprio da questi tipi di schemi formali oramai desueti rispetto alle dinamiche cosi veloci della politica odierna. Sicuramente ci saranno occasioni future per delineare significativamente la proposta in essere che ci troverà attori attenti e collaboranti cosi come altrattanto speriamo avvenga nel sistema operativo regionale. Per ora il nostro emendamento riguarda la forma e la getione politica del fururo centro sinistra che guarda al futuro, sperando che inciampi politici, che avvengono a livello nazionale e o locale, non siano più all’ordine del giorno, come purtroppo verifichiamo ad oggi. Anche in questo caso è l’ora di arrivare ad una conclusione.
Italia Viva Orvieto








