Domenica 14 Dicembre 2025, al termine della Santa Messa, è stato esposto presso la maestosa Chiesa di Sant’Andrea in Orvieto, alla presenza del Parroco Don Luca Conticelli, il presepe realizzato dal Laboratorio UNITRE di Patchwork, dal titolo “Fili di luce”. Don Luca si è soffermato sulla maestria artigiana delle appassionate allieve guidate dalla docente Patrizia Menghi, che hanno saputo creare un’immagine intensamente significativa, evidenziando il messaggio colorato di speranza che si espande dalla natività in Patchwork.
L’opera, inserita nel “Circuito dei Presepi 2025” che è curato dal Comitato Cittadino dei Quartieri, sarà visibile sino a Lunedì 6 Gennaio 2026. Le ragazze del Patchwork sono liete di presentare anche quest’anno il pannello di stoffa (136 x 79 cm), raffigurante la Natività, nella Chiesa di Sant’Andrea.
La docente del corso, Patrizia Menghi, fatto proprio il suggerimento del Maestro Riccardo Cambri, Presidente Unitre Orvieto, di partecipare alla manifestazione natalizia cittadina, ha stimolato con la sua straordinaria fantasia il prosieguo di un lavoro corale, iniziato lo scorso anno accademico. La docente, al termine della benedizione impartita da Don Luca, ha annunciato che la Natività delle Ragazze del Patchwork si configura come un work in progress a cui ogni anno si potranno aggiungere figure del presepe tradizionale, preannunciando per la prossima edizione la presenza dei pastori.
La costruzione del pannello è iniziata dal cielo immaginando una Notte Santa geometricamente costruita ma poetica nel digradare dei quadratini blu montati partendo dalle tinte più tenebrose per finire con il celeste chiaro di un’alba luminosa. Nel cielo quest’anno sono presenti tante stelle scintillanti a rappresentare i sogni, i desideri e le speranze di ognuno di noi. Pensando al luogo dove è avvenuta la Nascita abbiamo alternato strisce nei colori caldi del deserto palestinese al verde delle oasi, così la base del nostro pannello era pronta.
Ispirandoci al tondo Doni di Michelangelo, al centro del pannello abbiamo inserito un cerchio, simbolo della perfezione divina in quanto privo di un inizio e di una fine, all’interno del quale una Sacra Famiglia abbracciata presenta al mondo il Nuovo Nato. La Natività è valorizzata da impunture dorate e luminose, “fili di luce” che risaltano sul nero dello sfondo.
Il tondo nero che racchiude la natività è stato ornato da tante foglie di agrifoglio, realizzate in feltro verde come protezione dalla perfidia dei demoni. In mezzo alle foglie fanno capolino delle piccole luci che restando sempre accese invitano a seguire un sentiero di pace e serenità.
L’agrifoglio secondo la tradizione popolare aveva anche proprietà di portafortuna e, durante l’oscurità invernale, le bacche rosse costituivano una promessa per il ritorno della luce e del calore. Una dorata stella cometa che, secondo il Vangelo di Matteo (2,1-12.16) sarebbe apparsa durante il periodo della nascita di Gesù nel cielo di Betlemme, illumina il nostro firmamento con il suo scintillio.
Guardando il pannello, immaginiamo di sentire “Astro del ciel” (uno dei più celebri canti natalizi) eseguito da un coro di bambini e la magia del Natale come ogni anno si rinnoverà e ci avvolgerà con il suo incanto. (Anna Rita Bellini)
Astro del ciel, Pargol divin
Tu solo nato a parlare d’amor
Luce dona alle menti
Pace infondi nei cuor









