
L’atto di indirizzo approvato lunedì 24 novembre dal Consiglio Comunale, impegna la Giunta a sollecitare la Regione ad affrontare alcuni temi, ben conosciuti e oggetto di dibattito in molte occasioni ma spesso rimasti insoluti nel tempo. Esprimiamo, intanto, apprezzamento e sostegno al lavoro di tutte le realtà che, dal basso, si adoperano sul territorio e offrono il proprio contributo per informare, portare luce su questioni collettive, risvegliare il confronto su temi di salute e non solo. La partecipazione dal basso è imprescindibile per una buona salute della democrazia.
Come Nova all’analisi dei temi prioritari vogliamo aggiungere proposte e percorsi virtuosi in modo da dare un contributo fattivo alla discussione sulle problematiche della sanità che interessano ciascuno di noi. La prima attenzione dovrebbe essere rivolto alla medicina territoriale, per troppo tempo non adeguatamente supportato in termini di risorse umane ed attrezzature e dove l’Ospedale di Comunità e la Casa di Comunità svolgeranno un ruolo centrale per la prevenzione, la diagnosi e la cura per i cittadini.
Bisognerà vigilare sul rispetto dei tempi di costruzione e sul ruolo che queste strutture dovranno svolgere ed insieme alle risorse materiali (non solo edifici ma anche attrezzature) bisogna sin d’ora ragionare cosa fare al loro interno e con chi; medici di base e specialisti ambulatoriali devono essere coinvolti subito per essere preparati appena le strutture saranno agibili.
Fare questo lavoro preventivo aiuterà la struttura ospedaliera e gestire i posti letto che risultano attualmente insufficienti soprattutto per le patologie degli anziani o che necessitano di una minore intensità di cura; il riferimento è all’alleggerimento della pressione sui reparti di branca medica costantemente in sofferenza spesso per ricoveri impropri.
L’istituzione di Rsa ed Hospice è indifferibile: più volte proposti e mai realizzati, nonostante la nostra sia la popolazione più anziana e con un alto tasso di incidenza per neoplasie. I soldi del Lascito Solis potrebbero essere impiegati in tal senso. Da tutto quello che sarà prioritario si svilupperà l’analisi del fabbisogni in termini di risorse umane e materiali e non il contrario (risorse umane allocate non per reali necessità con ruoli non ben definiti).
Concretamente: da un lato chiedere l’istituzione di un tavolo tecnico che discuta oggi su come integrare medicina territoriale ed ospedale a fronte della disponibilità delle nuove strutture, dall’altro strutturare percorsi di informazione e coinvolgimento la cittadinanza sulla questione.
La struttura ospedaliera non svolge più un’azione attrattiva dalle regioni limitrofe a causa di un’offerta attualmente povera; rapidamente devono essere ricoperti i ruoli apicali (Ortopedia, Ginecologia, Pediatria) che potrebbero dare uno slancio nuovo se verranno individuati professionisti capaci e realisticamente in grado di migliorare la qualità delle prestazioni da svolgere al Santa Maria della Stella, ridurre la mobilità passiva, migliorare quella attiva.
La scelta dei primari dovrebbe essere preceduta, anche in questo caso, da una seria discussione sulle prestazioni che un DEA di primo livello dovrebbe erogare oltre che sulle priorità diagnostiche e di cura, così da indirizzare gli investimenti su attrezzature adeguate per garantire una buona offerta sanitaria.
L’urologia dovrebbe prevedere una struttura autonoma dipartimentale o collegata strettamente con il polo universitario di Perugia/ Terni, che dia supporto al responsabile da individuare in un professionista al quale affiancare giovani collaboratori motivati e stimolati dalla possibilità di una reale crescita professionale.
La copertura dei posti vacanti per la Dirigenza dovrebbe essere effettuata specificatamente sui progetti da implementare e sviluppati con gli apicali; questo comporterebbe un maggior interessamento dei giovani medici dando continuità di crescita per quelli provenienti anche dalle stesse sedi dei Primari.
Concretamente: sollecitare la Direzione strategica della USL Umbria2 a scegliere le figura apicali sulla base di progetti atti a riqualificare l’offerta sanitaria adeguata al DEA di I livello, ridurre la mobilità passiva e migliorare quella attiva, mediate il coinvolgimento attivo della Direzione Sanitaria di Presidio.
Altri temi prioritari sono:
– l’appropriatezza prescrittiva per esami e farmaci da implementare mediante la formazione continua dei professionisti sia rispetto a un’equa allocazione delle risorse economiche (esami per chi ne ha veramente bisogno) sia in termini di salute (resistenze antibiotiche , effetti collaterali, tossicità farmacologica);
– la riduzione delle liste di attesa nel ternano e perugino: le prestazioni ambulatoriali per pazienti di quei territori stanno diventando predominanti con la difficoltà ad offrire prestazioni a pazienti del nostro territorio che, di converso, ricevono disponibilità presidi molto lontani.
– implementare la collaborazione con le Aziende Sanitarie di Terni (nostro Hub) ma anche con quella di Perugia per la costruzione di una rete sanitaria più efficiente;
A conclusione di queste riflessioni, come Nova, ricordiamo come sul territorio una serie di movimenti cittadini, dal basso, stiano dando corpo a una cittadinanza attiva e vitale, vettore di trasformazione sociale che dovrebbe sempre trovare supporto, rispetto a cui contestiamo qualunque indebita forma di delegittimazione. Come Nova siamo sempre disponibili a collaborare, con competenza, su temi che interessano la comunità, determinati nello sforzo di costruire in città una cultura di partecipazione e collaborazione a discapito di qualsiasi atteggiamento di autoreferenzialità o polemica fine a se stessa.
Nova








