
Lo sciopero di giovedì 18 dicembre è pienamente riuscito. Un segnale chiaro, forte, inequivocabile: le lavoratrici e i lavoratori di Unicoop Etruria non accettano chiusure, esuberi e smantellamento della cooperazione. La partecipazione allo sciopero dimostra che la rabbia è reale e che la disponibilità alla lotta è concreta. Nonostante anni di silenzi, firme e accordi calati dall’alto, oggi i lavoratori hanno fatto sentire la propria voce.

Esuberi e chiusure: un Piano inaccettabile
Il Piano presentato da Unicoop Etruria, che prevede la dichiarazione di esuberi e la chiusura di numerosi punti vendita, rappresenta l’ennesima dismissione dopo quelle già attuate negli anni da Unicoop Tirreno. Non siamo di fronte a una riorganizzazione: siamo di fronte a uno smantellamento deliberato, che colpisce lavoratori, famiglie e interi territori.
Territori abbandonati, lavoratori sacrificati
Non possiamo accettare che intere aree vengano abbandonate, private di servizi essenziali e di presidi sociali. Non possiamo accettare che l’unica risposta alla crisi sia il licenziamento mascherato e la chiusura dei negozi. La cooperativa, nata per tutelare comunità e lavoro, oggi tradisce la propria funzione sociale.
Responsabilità chiare e non neutrali
Le responsabilità sono chiare e precise: dirigenze che hanno scelto la strada delle dismissioni, delle cessioni e dei tagli, invece di investimenti e rilancio. A queste responsabilità si aggiungono quelle di Cgil, Cisl e Uil, che per anni hanno avallato ogni scelta aziendale, contribuendo a creare le condizioni di questa crisi. Oggi le loro proteste tardive non cancellano anni di corresponsabilità.

La lotta non si ferma
Lo sciopero di oggi non è un punto di arrivo, ma l’inizio di una fase di mobilitazione. Continueremo con azioni di lotta crescenti, più incisive e mirate, fino a quando Unicoop Etruria non ritirerà formalmente la dichiarazione di esuberi e le chiusure annunciate. Non accetteremo tavoli vuoti, promesse generiche o soluzioni che scaricano il prezzo della crisi su chi lavora.
Uniti contro lo smantellamento
I lavoratori hanno dimostrato che l’unità è possibile quando l’obiettivo è chiaro: difendere il lavoro, la dignità e i territori. La cooperativa faccia un passo indietro. I lavoratori non arretreranno.
La lotta continua.
Nessun esubero.
Nessuna chiusura.
I lavoratori non si vendono.
Cobas Orvietano








