di Alessandro M. Li Donni, presidente della associazione Club Amici della Stampa
Che tristezza! Che rabbia! Dopo aver partecipato alla conferenza stampa per la presentazione del progetto “Orvieto Cardioprotetta” eravamo contenti per la città che sarebbe tornata ad essere più sicura e avevamo pensato di scrivere un piccolo editoriale “per esprimere soddisfazione e apprezzamento per il progetto presentato dall’amministrazione comunale finalizzato a ripristinare i defibrillatori nel territorio comunale”. Eravamo anche orgogliosi come Associazione Club Amici della Stampa perché “lo scorso mese di giugno organizzammo un dibattito sulla questione defibrillatori. Ci fu qualche defezione, all’epoca ma tutto si svolse con ottimi risultati con la partecipazione e l’intervento anche di alcuni rappresentanti di quella che poi è divenuta un’associazione che ha collaborato in maniera fattiva al nuovo progetto”.

Fin qui le note positive. Poi ci ritroviamo con un post social di uno dei massimi rappresentante delle istituzioni in cui veniamo descritti come “sciacalli che abbiamo biecamente e maldestramente strumentalizzato il decesso di un noto commerciante orvietano”. Non contento il signore continua ribadendo il concetto “sciacalli che avevano addirittura organizzato un dibattito pubblico per costruire un teorema contro la sindaca e con la volontà di costruire un clima di terrore contro l’amministrazione…”.
Non possiamo sottacere, non possiamo lasciar correre un nuovo e, questo sì, un proditorio attacco alla libertà della stampa. Allora non c’è stato alcun attacco o teorema. La sindaca era stata invitata e per sua libera e legittima scelta ha declinato l’invito. Sono intervenuti rappresentanti politici di oggi che hanno portato la loro esperienza senza accusare o mettere alla berlina in alcun modo l’amministrazione.

E’ intervenuto Giorgio Campanari, oggi animatore dell’Associazione “Il Cerchio” che collabora in maniera attiva, ci sembra di aver compreso, con l’amministrazione comunale in questo nuovo e importante progetto di cardioprotezione della città. C’è stato qualche strascico polemico, indubbiamente, ma non ricercato dall’associazione, guidato solamente dall’emozione ancora forte in quei giorni.
Lo sciacallo gode di cattiva stampa, poi, alla fine è considerato “un animale sociale, intelligente e incredibilmente resiliente”. Questo non ci basta ma ci consola perché siamo sociali, resilienti ma soprattutto intelligenti.
Ribadiamo, in conclusione, alcuni punti:
chi oggi è nell’amministrazione lo è pro tempore e dovrebbe essere equilibrato e non partigiano;
l’Associazione Club Amici della Stampa non tende agguati, non è a disposizione di chicchessia;
respingiamo al mittente l’accusa di alimentare un clima di terrore nei confronti dell’Amministrazione Comunale. E’ un’accusa grave, come quella di essere “sciacalli” che non lasceremo cadere invano dimostrandolo con i fatti;
Difendiamo l’indipendenza e la libertà dei giornalisti che ogni giorno lavorano per informare i cittadini e animare il dibattito su questioni fondamentali per il futuro della comunità orvietana;
non rispondiamo a gruppi di potere, consorterie di qualsiasi tipo; rispondiamo esclusivamente ai nostri lettori e non tollereremo oltre attacchi ingiustificati.
Respingiamo ogni accusa di sciacallaggio e chiediamo, invece, al signore che oggi rappresenta il consiglio comunale di rendere nuovamente disponibile gratuitamente l’aula consiliare per eventi organizzati con tanta fatica e abnegazione dalle associazioni così come è sempre avvenuto almeno sino alla scorsa consiliatura. allora sì che si ha un dialogo aperto e franco e libertà di opinione.








