Il volto del centro storico si appresta a cambiare, puntando su una maggiore pulizia visiva e sulla fine di quelle che l’amministrazione definisce “disparità di trattamento”. Durante l’ultimo confronto istituzionale, il consigliere Federico Giovannini (Pd) ha acceso i riflettori sui costi e sulle modalità del nuovo canone di occupazione di suolo pubblico destinato alle attività che, dal primo gennaio, continueranno a tenere i contenitori della differenziata all’esterno.
L’assessore all’Ambiente, Andrea Sacripanti, ha chiarito la ratio del provvedimento: il regolamento di igiene urbana vieta la sosta dei bidoni in strada. Fino ad oggi, tuttavia, si è assistito a una gestione a due velocità: Esercenti virtuosi: hanno sacrificato spazi interni o affittato magazzini (pagando canoni privati) per rispettare le regole. Esercenti in difetto: hanno occupato il suolo pubblico gratuitamente, senza oneri aggiuntivi.
Per sanare questa situazione, il Comune ha fissato un canone di 100 euro mensili. “Una cifra di buon senso”, l’ha definita Sacripanti, basata su tabelle regionali e prezzi di mercato, pensata per non gravare eccessivamente sulle imprese ma sufficiente a disincentivare l’occupazione del suolo pubblico.
I primi dati raccolti dall’amministrazione sono incoraggianti. La scadenza del primo gennaio (definita “ordinatoria” e non perentoria) è servita come censimento per capire le intenzioni dei commercianti.
“Dal prossimo anno avremo l’80% dei bidoni in meno sulle strade”, ha annunciato l’assessore. La stragrande maggioranza degli esercenti ha infatti scelto di internalizzare i rifiuti o di dotarsi di locali privati.
Per il restante 20% di contenitori che rimarranno inevitabilmente all’esterno — con una forte concentrazione in aree critiche come Largo Mazzini — il Comune interverrà con l’installazione di apposite schermature. Il timing della misura è strategico: conoscere il numero esatto di chi pagherà il canone permetterà all’ente di ordinare il numero preciso di schermature, evitando sprechi di denaro pubblico e garantendo un intervento “su misura” per il decoro urbano. In accordo con l’assessore Pizzo e il Sindaco, è stato stabilito che: tutti gli introiti derivanti dal nuovo canone saranno vincolati a un capitolo di bilancio specifico. Le somme verranno utilizzate esclusivamente per interventi di decoro della città.








