
Anamorfismi, installazioni, anagrammi, enigmi da risolvere, QR-code, intelligenza artificiale, Ponzio Pilato e personaggi semoventi a grandezza naturale nel presepio 2025-2026. Martedì 23 dicembre apre i battenti il Presepe nel Pozzo, il 36°, tra conferme e novità.
«Il prefetto della Giudea», questo il tema, è il quarto del ciclo degli “Esclusi”, dove a narrare la Natività è qualcuno che non è riuscito ad assistervi: dopo il “quarto magio”, Erode e Lucifero, stavolta è Pilato a raccontarci la sua versione, partendo praticamente dalla fine, quando incontrò per l’unica e definitiva volta Gesù.
Flashback: la narrazione, in dieci tappe, tra installazioni e scene popolate da personaggi semoventi a grandezza naturale, non si dipana linearmente, ma attraverso salti temporali tra le prime comunità cristiane, l’annuncio ai pastori e i magi.
Esperienza immersiva: come ogni anno, lo scopo è di catapultare il visitatore dentro la scena, tra i personaggi, protagonista egli stesso dell’evento, tra i numerosi ritrovamenti etruschi, medievali e rinascimentali del complesso archeologico ipogeo del Pozzo della Cava.
Installazioni: oltre alle scene animate, alcune installazioni a tema aiutano a comprendere la narrazione, fra queste, qualche specchio “magico” e una bellissima scultura in ferro battuto del laboratorio artigiano di Moreno Biritognolo, vincitore del Pialletto d’Oro 2025.
Verità ed enigmi: Pilato, dopo l’enigmatico incontro con Gesù, inizia la sua affannosa ricerca per scoprire cosa sia la verità, viaggiando tra le mille sfaccettature delle varie verità e anche tra veri e propri enigmi da risolvere, facendo diventare l’esperienza del visitatore un piccolo thriller investigativo, tra indizi e depistaggi, verso la soluzione finale.
Contemporaneità: dopo lo smartphone sulla colonna della flagellazione, i simboli dei social nel castello di Erode, e le “riedizioni” delle opere iconiche dell’arte contemporanea, quest’anno tocca all’intelligenza artificiale, con Pilato che si interroga e ci interroga su come gli strumenti attuali avrebbero aiutato la sua ricerca della verità, la soluzione, forse aperta, nella sontuosa scena finale, e oltre.
Sorpresa: l’ultima grande grotta del percorso sotterraneo ospita una Natività tra il decostruito e l’onirico, in una sintesi tra nascita e Resurrezione, con un allestimento che mescola contemporaneità e dettagliata ricostruzione storica, ma… basta spoiler!
Insomma, gli elementi per sorprendere e coinvolgere ci sono tutti, sappiamo che la sfida di proporre un tema così anomalo e profondo è un po’ folle (che c’entra Pilato col Natale? davvero un presepio può affrontare il tema della Verità?), ma probabilmente abbiamo creato uno dei presepi più intimi e spirituali di tutte le edizioni. Per questo speriamo davvero di riuscire a colpire il cuore e i pensieri dei visitatori, che potranno venire tutti i giorni tra le 10 e le 20 (ultimo ingresso alle 19,45) fino al prossimo 11 gennaio incluso.
L’evento rientra nei programmi “A Natale regalati Orvieto” del Comune di Orvieto, “Natale alla Cava” dell’Associazione Culturale “La Cava e i Cavajoli”, “Musei in Rete per il Territorio”, realizzato con il contributo della Regione Umbria e nella programmazione delle iniziative della Rete Mondiale dei Musei dell’Acqua dell’UNESCO, di il Pozzo della Cava fa parte dal 2023.








