
di PrometeOrvieto
Noi riteniamo che per erogare adeguatamente i servizi sanitari nel nostro territorio serva una seria riflessione organizzativa. Come nella gestione delle imprese, anche per la sanità arriva il momento in cui le vecchie modalità operative entrano in crisi. L’aumento della domanda di servizi, unito alla rapida evoluzione delle tecnologie diagnostiche, dell’informatica ed all’avvento dell’Intelligenza Artificiale, impongono oggi una seria riflessione organizzativa. Non è più pensabile procedere per ‘piccoli aggiustamenti’, promettendo di esaudire ogni singola richiesta locale: le risorse non sono infinite e non è sostenibile aumentare ulteriormente la pressione fiscale.
Spunti principali di attenzione per il nuovo Piano Sanitario
Vogliamo quindi sottoporre alla Giunta Regionale alcuni temi basati sull’analisi dei dati e della realtà territoriale che riteniamo strategici.
- Ridefinizione della Governance: con 350.000 cittadini del territorio, l’attuale divisione tra Azienda Ospedaliera di Terni e USL Umbria 2 è ancora sostenibile?
- Distanze dai punti di erogazione dei servizi: è efficiente una rete ospedaliera sovradimensionata con alcune evidenti duplicazioni? La mappa dei servizi non dovrebbe basarsi su popolazione, distanze e mezzi pubblici esistenti? Costringere, ad esempio, gli orvietani a viaggi impossibili verso luoghi irraggiungibili, come abbiamo denunciato qualche settimana fa https://prometeorvieto.com/sanita-ora-vogliamo-conoscere-il-piano-promesso-per-orvieto-dalla-nuova-giunta/, non è la spinta verso il privato o la negazione del diritto alla cura?
- Ruoli chiari tra Ospedali: l’ospedale di Orvieto (DEA I livello) non dovrebbe avere investimenti adeguati e come riferimento back up naturale l’ospedale di Terni (DEA II livello)? E non Foligno (altro DEA I livello), come invece risulta nell’attuale organizzazione?
- Investimenti informatici: qual è il piano per recuperare gli evidenti ritardi che ci sono in questo fondamentale settore che deve dare efficienza a tutta l’organizzazione sanitaria?
- Dati trasparenti: basta quanto si sta facendo per rendere i numeri meno opachi e più leggibili? Le decisioni devono basarsi su dati reali (accessi, liste d’attesa, costi). Senza numeri chiari, si naviga a vista.
- Stop agli sprechi immobiliari: cosa si prevede per rendere il piano patrimoniale della Usl Umbria 2 più serio? Le strutture sono oggi sottoutilizzate e con un’utilizzazione confusa si generano così solo perdite: ogni luogo dovrebbe avere una funzione specifica definita.
- Cooperazione: favorire il rapporto tra Regione, Comuni e le associazioni dovrebbe diventare un metodo di lavoro professionale basato su obiettivi verificabili?
Senza un piano sanitario efficiente, la sanità privata, che ha raggiunto a livello nazionale il 25% delle spese dei cittadini, con picchi più alti nei territori svantaggiati come il nostro, continuerà ad espandersi. Non è ideologia, è pragmatismo: se il pubblico è disorganizzato, il cittadino è costretto o a pagare o a rinunciare alle cure.
Noi riteniamo che in questo delicato momento di ristrutturazione, dove si dichiara di voler mettere il cittadino al centro dell’attenzione del sistema sanità, tutti questi punti debbano avere una risposta organizzativa efficiente, se la sanità pubblica vuole mantenere un ruolo fondamentale nel welfare per i cittadini.








