Egregia Sindaca, per una questione di etica ed un certo modus operandi interno, abbiamo silenziosamente ascoltato per un anno e mezzo le sue numerose accuse, neanche tanto velate, rivolte anche al Comitato Orvietano per la Salute Pubblica O.d.V.. Ma, dopo il suo intervento durante lo scorso consiglio comunale del 24 novembre, con l’educazione e il rispetto che merita la Sua figura, abbiamo deciso di prendere una posizione pubblica e chiara rispetto alle sue continue allusioni che ci tacciano di: scarsa onestà intellettuale e poca serietà,
preoccupare inutilmente i cittadini, di avvelenare il clima della realtà locale, di non essere autorevoli, di fare “riunioni di partito”, di fare petizioni rilasciando false informazioni di “chiusura” di Ospedali e quant’altro.
Affermazioni che, come cittadini, ci amareggiano molto: soprattutto perché il pulpito da cui provengono è quello di una figura istituzionale che ci dovrebbe rappresentare tutti, in quanto primo cittadino del Comune in cui risiedono molti soci del COSP. Prima facciamo però un passo indietro: torniamo alle dovute presentazioni delle parti in gioco, perché quelle fatte finora forse non sembrano essere state chiarite.
Il Comitato Orvietano per la Salute Pubblica (COSP) è un’associazione del Terzo Settore, in particolare un’Organizzazione di Volontariato (O.d.V.) accreditata al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS) con il numero di rep. 142972, costituita da un gruppo di liberi cittadini senza sigle partitiche: all’art. 3 dello Statuto del COSP è chiaramente indicata la natura apartitica del Comitato. Dal mese di luglio 2024 ci impegniamo a promuovere nel territorio molte tematiche dedicate alla salute ed alla sanità pubblica, proponendoci come un punto di incontro tra cittadini, istituzioni sanitarie, amministrazioni comunali e regionali.
Tra i nostri soci ci sono numerose figure professionali competenti in materia sanitaria e non solo (volontari CRI, medici, dirigenti medici, infermieri, assistenti sociali, sia del Distretto Sanitario che dell’Ospedale di Orvieto e di altre strutture sanitarie anche fuori regione) che dedicano il loro tempo per organizzare incontri dove, in maniera democratica, seria e competente, si affrontano i numerosi aspetti della salute e della sanità pubblica.
Da questi approfondimenti sono scaturiti alcuni eventi pubblici per sensibilizzare i cittadini ed in generale tutti coloro che vogliono approfondire e comprendere meglio lo stato dell’arte, le criticità e le diverse proposte migliorative del nostro Sistema Sanitario Nazionale: un Sistema sanitario pubblico che dovrebbe essere motivo di orgoglio per un qualsivoglia Stato che aspiri a definirsi “civile”.
Lei è anche venuta ad alcuni (pochi) di questi incontri, ricorda? Ad esempio a quello organizzato sull’Ospedale di Orvieto dello scorso mese di maggio dove, i primari ed i dirigenti si sono presentati, uno ad uno, in una sala del Palazzo del Popolo strapiena, fornendo un quadro chiaro dei Reparti da loro diretti, evidenziandone criticità potenziali, soluzioni da intraprendere e dove, fra l’altro, lo stesso ex-direttore generale dell’AUSL Umbria 2, Piero Carsili, si complimentò pubblicamente con noi dicendo che, finora, non aveva mai avuto un rapporto così collaborativo e potenzialmente proficuo con un comitato cittadino come quello del COSP: se fossimo veramente così faziosi, superficiali e fomentatori di infondate preoccupazioni, dubitiamo fortemente che un dirigente di alto profilo ci avrebbe fatto quei complimenti pubblici.
Ricordiamo inoltre, che proprio durante l’audizione della 3° Commissione Permanente sulla Sanità e sociale a cui ci avevate convocato in Comune il 3 marzo 2025, e nella quale ha parlato per noi Carlotta Tedeschini, vice-presidente del COSP nonché dirigente ASL e RUP della Casa di Comunità di Reggio Emilia, ci erano stati rivolti i complimenti per la competenza e l’approccio costruttivo che avevamo dimostrato: forse erano parole di circostanza? Sarebbe un sincero dispiacere.
Per organizzare ogni evento ci dobbiamo impegnare a cercare uno spazio disponibile ad un costo sostenibile. Puntualmente invitiamo sempre tutte le Istituzioni sanitarie locali e regionali (che ci seguono e con le quali possiamo vantare un ottimo rapporto) nonché tutte le amministrazioni locali (della zona sociale 12 e dell’area sud-ovest orvietano) e regionali.
A testimonianza dei rapporti particolarmente positivi costruiti con tutti, stiamo concretamente completando la richiesta che ci potrebbe portare a diventare il primo Comitato Consultivo Misto della Regione Umbria (Comitati previsti dal D.lgs 502 del 1992), in modo che l’Umbria possa seguire l’esempio di Regioni limitrofe come la Toscana e l’Emilia Romagna.
Fra i vari aspetti che sono emersi durante alcuni nostri incontri, c’è quello relativo al fatto che il Sindaco di Orvieto, Comune Capofila della zona sociale 12, si ostina ancora a non convocare la Conferenza dei Sindaci con la frequenza necessaria per l’attenzione che questo territorio merita.
Dobbiamo inoltre darLe atto di una certa coerenza: in un anno e mezzo della vita del COSP non ha mai risposto ai nostri numerosi e ripetuti inviti né per gli eventi pubblici né per la partecipazione alle assemblee pubbliche che teniamo ogni due lunedì da remoto (assemblee a cui hanno partecipato tutti i sindaci della zona tranne Lei) ed in presenza al Bi.Pop. di Sferracavallo. Si, proprio quel posto tanto nominato anche da suoi diversi consiglieri comunali, come fosse un luogo di congiure e cospirazioni. Il costo di affitto mensile per riunirsi lì è sostenibile per un’Organizzazione di Volontariato senza fini di lucro come la nostra, ed inoltre dispone di internet e tutte le strumentazioni che ci servono per le riunioni on-line; cosa ci sarebbe di male? Perché “etichettarci” banalmente solo perché alcuni anni fa era la sede di un partito?
A questo punto la diciamo tutta. Oltre alle accuse elencate alle prime righe, ad ogni richiesta di patrocinio o di sala pubblica Lei ci risponde sempre con qualche difficoltà insormontabile. Quando ci risponde ovviamente. È stata una vera sorpresa vederLa partecipare all’evento del Disability Pride e poterLa anche ascoltare. Siamo stati piacevolmente sorpresi perché, nonostante i nostri numerosi inviti e solleciti che Le abbiamo rivolto, sia di persona che per email e pec fin dal mese di marzo 2025, la sua unica risposta è pervenuta tramite una pec datata 20 ottobre 2025 in cui affermava che non avrebbe più voluto che fosse esposto il simbolo del Comune di Orvieto nelle locandine promozionali dell’evento perché, contestualmente, c’era anche la bandiera della Palestina; una bandiera simbolo di vicinanza ad un’area martoriata dalla guerra che, per ovvi motivi e dati alla mano, è la prima causa di disabilità al mondo.
La sua lettera terminava testualmente così “…l’Amministrazione si riserverà per il futuro di valutare con maggiore rigore sia i contenuti sia il comportamento complessivo dei soggetti proponenti…”. Inoltre, come abbiamo detto all’assemblea cittadina di sabato 22 novembre, per le iniziative del Disability Pride Network vengono concesse le sale del Campidoglio a Roma, a Milano quelle di Palazzo Marino ed a Firenze quelle di Palazzo Vecchio mentre ad Orvieto “non è possibile concedere lo spazio al di fuori dall’orario di apertura degli uffici comunali a meno che l’iniziativa non sia stata co-organizzata e preventivamente condivisa con l’amministrazione comunale”.
Dunque Esimia Sindaca, alla luce di quanto sopra riassunto (e si potrebbero aggiungere molti più elementi) noi saremmo un gruppo che genera un clima ostile e non collaborativo? Noi saremmo i faziosi? Ritiene che sia lecito trattare le persone in questo modo solo perché Lei è il Sindaco (alcuni membri del COSP l’hanno votata alle scorse elezioni)? Davvero Lei pensa che sia più importante la forma (la sede istituzionale) del contenuto (la competenza in maniera sanitaria)?
A tal proposito sappiamo bene che il documento finale della 3° Commissione è stato riscritto dalla consigliera Palazzetti, non dal Presidente Gialletti stesso. Se è vero che aveva così a cuore la salute degli orvietani e che “il tema della sanità in questa sede è sempre stata affrontata con la massima serietà, evitando il clima avvelenato che c’è stato in questi mesi ed in questi anni” come mai la Commissione è nata solo a febbraio 2025? Non era già Lei il Sindaco di Orvieto e capofila di 12 Comuni anche nei 5 anni precedenti
? Prima andava tutto bene? E la giunta non era quella della Presidente Tesei? Dunque, a chi secondo lei dovremmo addossare le colpe del fatto che “le criticità sono ancora tutte sul piatto…. siamo ancora all’anno zero, il cambio di passo non c’è stato” (dal minuto 59 della registrazione dell’ultimo consiglio comunale https://www.youtube.com/watch?v=lbUr0NZWd88).
Torniamo alla tanto chiacchierata petizione che secondo Lei è stata fatta creando preoccupazione e disinformazione dicendo che si “sarebbe chiuso l’Ospedale”. La domanda, come diceva anni fa un famoso giornalista e conduttore della RAI, sorge spontanea: ma il testo della petizione lo ha letto? Non ha letto che il tema era evitare l’accorpamento del Distretto Sanitario di Orvieto, con quelli di Terni e Narni Amelia, come previsto dalla bozza del Piano Sanitario Regionale della precedente giunta Tesei? L’accorpamento è stato evitato e, a detta di molti responsabili del Distretto Sanitario stesso, principalmente grazie ai 7.312 cittadini di questo territorio che hanno manifestatamente espresso una volontà specifica. Tra i firmatari ci sono anche consiglieri della sua stessa maggioranza comunale: li abbiamo incontrati noi, gli abbiamo stretto la mano noi!
A breve organizzeremo un evento incentrato sull’importanza delle Associazioni del Terzo Settore, in modo che la capacità intellettiva delle stesse associazioni non sia più messa in discussione, così come previsto dal Codice del Terzo Settore istituito col Decreto Legislativo 117/2017.








