
Tanto tuonò che piovve, dicevano gli antichi. Per i pendolari che fanno riferimento alle stazioni di Orvieto, Chiusi, Terontola non sta solo piovendo, ma sta diluviando da mesi. Con il nuovo orario dei treni che entrerà in vigore a dicembre, poi, i disagi si amplificheranno ulteriormente. L’Intercity 598, infatti, aumenterà il tempo di percorrenza, l’Intercity 596 sarà confermato sulla linea convenzionale e i regionali della Toscana continueranno ad essere limitati ad Orte e percorrere la linea convenzionale.
“Una condizione davvero drammatica – sottolinea il Comitato. Ormai i treni in transito a Orvieto sono gli agnelli sacrificali delle esigenze di mercato di Trenitalia. L’Intercity 598 è diventato, addirittura, “coincidenza” per il 4158 delle 18.30 e quindi subirà tutti gli eventuali ritardi di quel treno, arrivando a Orvieto, presumibilmente, dopo le 20. Se si pensa che sino allo scorso gennaio l’Intercity arrivava alle 19.20, si comprende come, per chi usufruisce di questo collegamento, la situazione sia inaccettabile, tenuto conto pure del fatto che i trenta minuti sulla carta verosimilmente diventeranno quaranta nella realtà delle cose. Stessa situazione per i pendolari di Chiusi che così arriveranno a destinazione intorno alle 20.30 e ancor più tardi per coloro che scendono nella stazione di Terontola”.
“Ringraziamo sia le Amministrazioni comunali di Orvieto e Chiusi che l’Assessore regionale Francesco De Rebotti per l’impegno che hanno profuso in questi mesi. Tuttavia, per il nostro territorio, tutti questi sforzi hanno prodotto come unico risultato il reinserimento in DD del RV4106”. “Occorre quindi portare il confronto su un altro livello – dice ancora il Comitato – per far valere le nostre ragioni, dato che, sinora, Trenitalia ed RFI non sono risultate disponibili a prendere in seria considerazione le nostre richieste e che la Regione Lazio e la Regione Toscana non si sono dimostrate collaborative”. “Nonostante, infatti, esista un obbligo preciso, quello di garantire il servizio pubblico, per l’orvietano e la bassa Toscana, a prevalere sono state, fino ad oggi, le logiche di mercato”.
“Ci rendiamo disponibili con le Istituzioni ad operare per vedere assicurata un’offerta con condizioni di viaggio e tempi di percorrenza congrui”, conclude il Comitato. “Anche in considerazione del fatto che dal 2027, entreranno in servizio nuovi operatori ferroviari che potrebbero sottoporre il nostro territorio a subire conseguenti modifiche di orari, con un possibile ulteriore impoverimento di collegamenti e con un conseguente danno economico, oltre che sociale”.








