Secondo appuntamento oggi – sabato 15 novembre – per il Festival del Dialogo 2025 con l’appuntamento dedicato alla Cura del territorio, in programma alle 17:30. La dodicesima edizione, ospitata a Orvieto dal 14 al 16 novembre, è interamente dedicata al tema “Per una civiltà della cura: coltivare il bene comune”, un invito a riflettere sulla responsabilità condivisa verso persone, comunità e istituzioni.
L’incontro di oggi approfondirà il rapporto tra comunità e ambiente, affrontando temi quali sostenibilità, rigenerazione urbana, economia circolare e cittadinanza attiva.
Interverranno:
Roberta Tardani, Sindaca di Orvieto
Roberto Morassut, Deputato, già Sottosegretario all’Ambiente
Alessandra Cannistrà, Presidente Slow Food Umbria
Valentina Dalmonte, Presidente Associazione In-frazioni ETS
Fabiola Mocetti, Presidente Cooperativa Il Quadrifoglio
Modera: Davide Astolfi, ricercatore e docente all’Università di Brescia.
Intanto la giornata inaugurale di ieri, dedicata alla “Cura di sé”, ha visto una sala gremita e interventi che hanno intrecciato prospettive istituzionali, scientifiche, filosofiche, psicologiche e personali.
Ecco i contributi che si sono alternati:
Alda Coppola, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Orvieto, ha aperto i lavori ricordando come la gentilezza sia il fondamento del dialogo: un gesto semplice ma rivoluzionario, capace di creare relazioni più sane e rispettose.
Luna Gaudino, presidente di ApertaMenteOrvieto, ha spiegato la scelta del tema 2025, nato dall’urgenza di fronte a guerre, violenze e femminicidi. “Essere nel mondo con il paradigma della cura” diventa un orientamento necessario: verso il corpo, verso il Servizio sanitario nazionale, verso il territorio e verso istituzioni che devono essere percepite come vicine.
Paolo Persichetti, direttore della Scuola di Specializzazione in Chirurgia Plastica dell’Università Campus Bio-medico di Roma, ha invitato a guardare oltre la dimensione estetica. Spesso il desiderio di cambiare il corpo nasconde una ricerca di approvazione. La vera cura consiste nel prendersi cura della persona nella sua interezza, in equilibrio tra bellezza oggettiva, soggettiva e relazionale.
Danilo Serra, docente di Estetica e coordinatore del Centro di Ricerca in Medical Humanities, ha proposto una riflessione sul limite: non come ostacolo, ma come spazio da abitare. “Conosci te stesso, e nulla di troppo”: un’etica che riconosce nella nostra finitezza il punto da cui nasce la possibilità di incontro e apertura.
Angelo Strabioli, psicoterapeuta e psicologo analista, ha affrontato il rapporto tra corpo e psiche ponendo una domanda decisiva: ho un corpo o sono il corpo che ho? Una questione che illumina molte fragilità contemporanee – dai disturbi alimentari al rapporto con l’immagine – e che richiama la necessità di una cura che unisca dimensione psicologica e fisica.
Il Festival si chiuderà domenica 16 novembre con il convegno “Prendersi cura della sanità”. La giornata conclusiva, in programma alle 16:30, sarà dedicata alla sanità pubblica e al diritto universale alla salute, con la partecipazione di rappresentanti istituzionali, ricercatori ed esperti del settore.
Interverranno:
Stefania Proietti, Viviana Nicosia, Maria Chiara Giorgi, Massimo Marchino, Florido Fratini e David Proietti.
Modera: Giorgio Santelli, giornalista RaiNews24.
La collettiva d’arte: “L’arte come cura”
Prosegue nella Sala Expo la collettiva curata da Anna Appolloni, un percorso che esplora la cura attraverso il linguaggio universale dell’arte. L’esposizione, realizzata in collaborazione con il Laboratorio di Pittura e Arti Visive dell’UNITRE di Orvieto, mette in dialogo artisti storici e nuove voci del panorama locale.
Un Festival che cresce e rafforza la cultura del dialogo
Dal 2013 il Festival del Dialogo è diventato un riferimento culturale per Orvieto e per l’Umbria, con oltre cento relatori ospitati nelle passate edizioni e una comunità sempre più coinvolta.























