ORVIETO – “Le parole della giovane Greta Morelli, che rimarranno scolpite sulla panchina rossa del Giardino della Gentilezza, non solo danno voce a una comunità intera che non vuole dimenticare due nostre concittadine vittime di femminicidio ma sono anche un invito alle donne ad avere coraggio di chiedere aiuto e a rompere il silenzio perché oggi ci sono luoghi e persone che possono ascoltarle”.
Lo ha detto l’assessore alle Pari opportunità, Alda Coppola, nel corso dell’iniziativa “Gesti, parole, immagini e suoni per dire basta a ogni forma di violenza” organizzata in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne grazie alla collaborazione tra il Comune di Orvieto, Fidapa Bpw Italy Sezione di Orvieto, AGe, Istituto comprensivo Orvieto-Baschi e Istituto di Istruzione Superiore Artistica, Classica e Professionale di Orvieto.
Presenti anche il vicesindaco Stefano Spagnoli, la presidente della Fidapa Bpw Italy Sezione di Orvieto, Damiana Fidani, la presidente di AGe, Francesca Compagnucci, la dirigente scolastica dell’Istituto Orvieto-Baschi, Antonella Meatta, e la dirigente dell’ISSACP di Orvieto, Cristiana Casaburo, i rappresentanti della Polizia locale e delle forze dell’ordine e i familiari di Cinzia Carletti e Rosalba Politi, figlia e madre vittime di femminicidio il 14 novembre 2020.
Nel corso della manifestazione, che a causa del maltempo si è tenuta nella Sala consiliare anzichè nel Giardino della Gentilezza di Piazza Angelo da Orvieto, è stata letta la frase scritta dalla studentessa Greta Morelli, nipote di Cinzia Carletti. Le sue parole sono state impresse su una targa che ora sarà posizionata sulla panchina rossa del Giardino della Gentilezza dedicata proprio alla memoria delle due donne.
Le ragazze e i ragazzi delle scuole presenti hanno tenuto delle letture sul tema mentre i rappresentanti delle forze dell’ordine sono intervenuti sulle misure di tutela, prevenzione e sostegno alle vittime. La Fidapa di Orvieto ha infine donato agli studenti presenti “Le piantine delle parole gentili”.
“Così come una pianta necessita di dedizione quotidiana, acqua e luce per mettere radici e non appassire – è stato detto – allo stesso modo la persona umana ha bisogno di rispetto, cura e parole gentili per fiorire. Coltivare la gentilezza significa estirpare le erbacce della prevaricazione e della violenza: un gesto simbolico per insegnare che l’amore è cura, mai possesso”. La giornata è stata accompagnata dagli intermezzi musicali del maestro Lamberto Ladi che per l’occasione ha scritto una poesia recitata dagli studenti.
I dati del Centro Antiviolenza di Orvieto
Durante l’iniziativa, l’assessore Alda Coppola, ha parlato anche dei dati dell’attività del Centro Antiviolenza di Orvieto gestito dall’associazione “L’Albero di Antonia” in co-progettazione con il Comune di Orvieto. Da gennaio a settembre 2025 la struttura ha accolto 37 donne di cui 25 sono nuovi ingressi. Sono stati svolti 173 colloqui, 553 ascolti e 523 i servizi attivati relativi ai contatti con la rete territoriale. Il centro ha garantito una apertura di cinque giorni su sette e una reperibilità telefonica h24 sette giorni su sette.
Trai il mese di gennaio e giugno 2025 presso la sede del Centro Antiviolenza si è tenuto un laboratorio aperto alle donne del territorio dedicato all’empowerment femminile. L’obiettivo del laboratorio, a cui hanno partecipato 16 donne, è stato quello di creare uno spazio sicuro in cui le donne potessero condividere le loro esperienze e confrontarsi su temi sensibili come violenza di genere, scelte riproduttive e salute della donna.
Questa attività è stata utile per rafforzare lo scambio e il rapporto di auto-mutuo-aiuto tra le donne ed ha favorito la sensibilizzazione sul tema della violenza di genere. Nei primi sei mesi del 2025 la Casa Rifugio di emergenza-urgenza ha ospitato 6 donne e 7 minori per 194 giorni, per un totale di 391 presenze, mentre nel periodo luglio-settembre ha ospitato 3 donne e 2 minori per 59 giorni, per un totale di 109 presenze.
E’ stato inoltre sostenuto un progetto di empowerment con l’obiettivo di fornire strumenti concreti alla donna per riappropriarsi della propria autonomia abitativa ed economica. Sono stati acquistati libri dedicati a tematiche femminili per arricchire la biblioteca del Centro antiviolenza, luogo aperto e accessibile a tutte le donne del territorio. Anche per l’anno 2025 prosegue la collaborazione con due avvocatesse, esperte in violenza di genere. Le due professioniste hanno garantito supporto e consulenze legali, civili e penali, per le donne accolte. Inoltre una psicologa formata nella violenza maschile contro le donne, ha effettuato cinque consulenze psicologiche con due donne del centro.
Ripreso quest’anno il Progetto scuola con più interventi nell’ambito della prevenzione e contrasto alla violenza di genere. Nella prima parte, l’associazione “Albero di Antonia” ha organizzato un evento presso la Sala del Carmine di Orvieto con la messa in scena dello spettacolo teatrale “Mosca cieca”. All’invito, rivolto alle scuole secondarie di secondo grado del Comune d’Orvieto, ha aderito il gruppo della Peer Education dell’Istituto Majorana-Maitani. Lo spettacolo teatrale ha affrontato il tema degli abusi sulle minori.
L’ obiettivo è stato quello di poter fornire spunti di riflessioni per interrompere la violenza subita e chiedere aiuto con altre modalità. Lo spettacolo ha messo in luce anche la difficoltà da parte di chi subisce, di riconoscere il confine tra abuso e gesto d’amore all’interno del sistema familiare, evidenziando così la complessità di un sistema che spesso rende invisibile la violenza e ostacola la richiesta di aiuto. Al termine è stato organizzato uno spazio di dibattito, dialogo ed ascolto aperto gli studenti, con le attrici, un’operatrice del Centro Antiviolenza ed una esperta psicologa per lasciare spazio alle riflessioni sulla tematica.
“Dati che ci ricordano che la violenza non è un fenomeno astratto – ha detto l’assessore Coppola – ma una realtà che attraversa il nostro territorio e coinvolge donne di ogni età e condizione. Il lavoro svolto dal Centro Antiviolenza, dai servizi sociali del Comune, dalle associazioni, le attività che si stanno promuovendo insieme alle scuole e la presenza di oggi delle forze dell’ordine dimostrano quanto sia fondamentale garantire prevenzione, educazione, cultura del rispetto, protezione e sostegno concreto. Una rete forte che c’è e lavora ogni giorno nell’emergenza ma anche per accompagnare le donne verso un futuro autonomo e sicuro”.
