
A Orvieto, ormai, c’è una certezza: i progetti che riguardano il nostro territorio arrivano dalla stampa, non dal Palazzo Comunale. Ogni volta che spunta un’iniziativa destinata a cambiare il volto delle nostre colline, come l’ennesimo impianto eolico industriale presentato al Ministero di cui oggi parla anche la stampa regionale, la Sindaca Tardani sembra scoprirlo insieme ai cittadini. Sorpresa, stupore, silenzio. Sempre.
È un singolare talento amministrativo: governare ignorando ciò che accade nella propria città. Peccato che non sia un dono, ma un danno. Mentre le imprese depositano progetti mastodontici, mentre la Regione discute, mentre il Ministero pubblica documenti, mentre perfino i giornali locali informano… al Palazzo invece continua il solito copione: non sanno, non hanno visto, non potevano immaginare.
E noi, poveri ingenui, dovremmo credere che il Comune non fosse a conoscenza dell’istanza per un impianto da 57,6 MW tra Orvieto, Castel Giorgio e Castel Viscardo? Che l’amministrazione abbia scoperto tutto tra un post autocelebrativo e una passerella ufficiale?
Ma davvero pensiamo che i progetti di questa portata piovano dal cielo come una grandinata d’estate? O più semplicemente siamo davanti all’ennesima amministrazione che dorme e quando si sveglia, trova già tutto deciso? Intanto, il territorio rischia. Rischia di essere trasformato in una piattaforma energetica senza che nessuno abbia condiviso nulla, discusso nulla, difeso nulla. Rischia di scoprire, come al solito troppo tardi, che le scelte sul suo futuro vengono prese altrove, con il Comune ridotto a spettatore distratto. E la Sindaca? La Sindaca tace.
Anzi, si giustificherà, statene certi, con la solita cantilena: “Non dipende da noi, noi non sapevamo, noi interverremo più avanti”. Troppo comodo. Un Sindaco non è quello che arriva quando tutto è già fatto, ma quello che vigila prima. Che informa prima. Che difende prima. E soprattutto: che sa. Qui, invece, ogni volta scopriamo una Sindaca che sembra vivere altrove. O peggio: che finge di non sapere finché qualcuno non glielo sbatte in faccia. Il Partito Democratico di Orvieto non accetta questo teatrino dell’inerzia istituzionale. Non accetta che il destino del territorio sia deciso senza dibattito pubblico, senza trasparenza, senza una posizione politica chiara.
Non accetta che il Comune si svegli a cose fatte, o si addormenti per convenienza. Noi staremo dalla parte dei cittadini, dei comitati, delle comunità locali, della pianificazione seria e partecipata. Non dei silenzi, delle omissioni e delle improvvise amnesie politiche. Perché Orvieto non merita di essere governata da chi, di fronte ai progetti che la riguardano, riesce sempre e solo a dire:
“Io non c’ero, e se c’ero non lo sapevo.” Sono mesi che invochiamo la convocazione di tavoli istituzionali, partecipativi e consigli comunali su ambiente, rifiuti, spazi pubblici, politiche giovanili, politiche di accesso e disabilità ma ogni richiesta cade sempre nel vuoto, anzi ci si accusa di essere detrattori quando noi siamo i primi a chiedere all’amministrazione comunale di mettersi a capo dei processi e questi non perché faccia bene al Pd che può dire “ve lo avevamo detto” ma perché ne beneficerebbe solo la città.
Partito Democratico di Orvieto








