di Roberto Pace
Se sciarpe e cuscini biancorossi sono di nuovo all’apice. Se gli opuscoli promozionali dell’Orvietana Calcio, della Castellana, della festa di Bardano e altri hanno continuato a avere grande successo. Se il Ferrari Club Orvieto del tempo prese colore e vitalità insegnando agli orvietani la strada che porta alla fabbrica del cavallino rampante e al Museo Ferrari. Se Bardano, una delle numerose frazioni del Comune, è sempre fra le più attuali. Se gli amanti del liscio hanno potuto alimentare la loro passione negli anni
Se, molto altro che non conosciamo, ha potuto goderne il supporto si deve tutto a Monaldo Vittori, alias Bardano, che se n’è andato in silenzio contrariamente al modo ciarliero, a volte esagerato che lo ha sempre contraddistinto. Attenzione, però. L’esagerazione era dovuta al carattere, molto somigliante a quello del “passionario” ma erano sufficiente un breve scambio di per capire come si trattasse di una corteccia, poco spessa, sotto la quale pulsava un cuore grande così per renderlo quasi addirittura insostituibile in tante situazioni. La morte, purtroppo, non ne ha tenuto conto.
Questa volta, carissimo Monaldo, saranno gli altri amici della Protezione Civile a onorarti nell’ultimo viaggio
Ciao, Bardano, che mi viene più comodo. Non potrò mai dimenticare le telefonate nelle quali annunciavi la presenza a Orvieto di Andrea Stella, tuo amico carissimo o quelle domenicali, interrotte, mannaggia, nell’ultimo periodo per conoscere subito il risultato dell’Orvietana in trasferta. Ciao amico









