L’Associazione culturale Pier Luigi Leoni – Cenacolo Gastrosofico d’Italia dà appuntamento al prossimo venerdì 21 novembre, dalle ore 9 alle 12.30, a Palazzo Coelli, Orvieto, Piazza Febei n. 3, per la 5^ Giornata di Gastrosofia «Commistioni alimentari e inclusività sociale. Dal mondo: persone, cibi e nuove tradizioni», organizzata in collaborazione con gli Istituti d’Istruzione Superiore Artistica Classica Professionale (IISACP) e Scientifico Tecnico (IISST “Majorana – Maitani) e con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto. Alle ore 9, la Giornata prenderà il via con l’inaugurazione della mostra e la premiazione dei vincitori del concorso fotografico tematico, indetto dall’associazione lo scorso settembre.
Alle ore 10 avrà inizio, invece, il Dialogo Gastrosofico che sarà animato da quattro relatori. Sono, infatti, previsti in successione gli interventi di: Antonio Allegra, docente ordinario, titolare degli insegnamenti di Filosofia dell’alimentazione, delle digital humanities e della sostenibilità, Università per Stranieri di Perugia, «Mescolare e tramandare.
Per una metafisica del ragù»; Alessandro Bedini, docente dell’IISACP di Orvieto, indirizzo Enogastronomia e ospitalità alberghiera, «Il gusto dell’inclusione: sapori senza frontiere»; Mario Casari, professore associato di Lingua e letteratura persiana alla Sapienza Università di Roma e responsabile scientifico del curriculum in Studi arabi, iranici e islamici del Dottorato di ricerca in Civiltà dell’Asia e dell’Africa, «Tra arance, zuccheri e poemetti: il viaggio eurasiatico di frutti e condimenti”; Fairouz Mohammedi, Università per Stranieri di Perugia, «Il patrimonio culinario come paradigma di dialogo interculturale nel Mediterraneo. Il viaggio e metamorfosi del couscous». A introdurre e moderare il dibattito sarà Stefano Talamoni per l’Associazione Pier Luigi Leoni.
«Come i colori che sommandosi acquisiscono ulteriori sfumature, anche i piatti costituiti dall’integrazione e dalla commistione di varie pietanze o singoli alimenti diventano altro. La fusione dovuta a inserimenti di prodotti provenienti da altre culture e colture, con il tempo, a volte anche secoli, ha fatto sì che le pietanze derivate siano riconosciute come appartenenti alla nostra tradizione, pertanto non le consideriamo più come estranee», affermano gli organizzatori.
«Mangiare assieme rappresenta da sempre un momento inclusivo in cui le persone si amalgamano, dialogano, fanno amicizia, si conoscono e ri-conoscono, si integrano, declinando così alcuni dei principi che sono a fondamento di ciò che intendiamo con il termine “gastrosofia”. Persone anche di nazionalità diverse, come spesso sono le pietanze che mangiamo e di cui a volte abbiamo dimenticato le origini. Raccontare tutto ciò con le fotografie può essere un atto d’amore. La fotografia, infatti, è uno strumento per ricordare, indagare o produrre nuovi significati».
L’obiettivo del concorso era produrre un racconto con alcune foto, legate tra loro da una trama, di serate o altri momenti in cui si consumano piatti tipici di varie nazionalità oltre la nostra. Piatti fotografati sul posto, come molti usano fare sui social, inserendoli in un contesto di comunanza, interazione e integrazione, meglio se insieme a persone di nazionalità diverse.
Le foto selezionate dalla giuria saranno esposte nella mostra fotografica che resterà aperta al pubblico dal 21 al 28 novembre 2025 presso le sale espositive di Palazzo Coelli, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto.









