Nella giornata di sabato 25 ottobre, la città di Orvieto ha accolto il primo Disability Pride della Regione Umbria, un momento importante per discutere di proposte e azioni che possano rendere la società uno spazio sicuro e accessibile per tutte e tutti, nella consapevolezza che le barriere piu difficili da abbattere non sono architettoniche, ma sono quelle sociali. In quest’ottica, vogliamo riportare al centro del dibattito politico un tema che viene sempre lasciato ai margini, talvolta per poca conoscenza della materia, e, più spesso, in maniera intenzionale per non turbare gli animi dei benpensanti della nostra città: il REMS (residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza).
Questi centri sono strutture destinate a persone che hanno commesso reati e che, al contempo, hanno una diagnosi riconosciuta, dovrebbero essere presenti in tutte le regioni. In Umbria, però, ancora non esiste una REMS. Questa assenza ingiustificata comporta dei costi maggiori per le casse sanitarie della nostra Umbria, che devono usufruire dei centri presenti nelle regioni vicine.
È per questo motivo che vogliamo mettere al centro del dibattito pubblico questo progetto, la cui realizzazione, prevista già qualche anno fa, all’interno della ex mensa della caserma Piave.
Oltre all’indotto che potrebbe portare, sia per la riqualificazione di una parte di città abbandonata, sia per la creazione di posti di nuovi lavoro all’interno di una struttura attiva h24, potrebbe essere un’occasione per trasformare questa città in un luogo che si apre al prossimo con coraggio e senza pregiudizio, in grado di rispondere alle molte domande che la società ci pone davanti.
Ciò detto, siamo felici di aver constato un’affollata partecipazione al Disability Pride, soprattutto di cariche istituzionali locali, non soltanto locali, come la nostra Sindaca e molti esponenti dell’opposizione, ma anche del capoluogo, ci riferiamo alla Sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, alla sua assessora Costanza Spera, nonché alla Presidente dell’Assemblea Legislativa Regionale Sarah Bistocchi. Un ringraziamento sentito va alle tre associazioni che hanno realizzato questo evento: il Comitato Orvietano per la Salute Pubblica, la Cellula Coscioni di Orvieto e Rigenerazione Intrecci.
Bene, ora vorremmo sapere se ci sono le condizioni per discutere insieme della nostra proposta e provare a portare a casa un risultato importante per la nostra comunità. In fondo, il Disability Pride Umbria è stato solo l’inizio.
Sinistra Italiana Orvieto
Bella Orvieto








