
Reparti in affanno, carenza di personale, professionisti che abbandonano, assunzioni al palo e liste d’attesa che si allungano. L’ospedale di Orvieto sta attraversando una fase di grande difficoltà come mai prima d’ora nel recente passato. È il segno evidente di un sistema sanitario territoriale che, invece di essere rafforzato, non solo viene indebolito ma, anzi, completamente dimenticato.
Una situazione che colpisce direttamente la vita di noi cittadini e mette a rischio un diritto fondamentale, quello alla salute. In questi anni l’amministrazione comunale ha sempre tenuto alta l’attenzione sulla sanità locale, sollecitando costantemente la Regione ed evidenziando i problemi anche quando era guidata da forze politiche a noi vicine. Non sono mai stati fatti sconti a nessuno.
Sono state avanzate proposte, richieste e istanze concrete. Molte cose sono state ottenute, come gli ingenti investimenti strutturali sull’ospedale Santa Maria della Stella e la Casa di Comunità, altre purtroppo sono rimaste appese ma possiamo dire che esisteva comunque un confronto continuo, una dialettica viva e soprattutto un ascolto. Oggi, invece, quel dialogo è completamente scomparso. Anche dal dibattito politico locale.
A fronte di interrogazioni, comunicati quotidiani, raccolte di firme, oggi i partiti della sinistra, le forze civiche di opposizione, i comitati, hanno completamente perso la voce. Per loro, da quando si è insediata la nuova amministrazione regionale, non esiste più il problema. Orvieto e il suo ospedale sembrano essere usciti completamente dal radar della discussione ma soprattutto dalla programmazione sanitaria. Cosa ancora più grave, non c’è più alcun confronto, non ci sono progetti dedicati al nostro ospedale, non si sa nulla del piano sanitario regionale in via di definizione. Eppure, solo pochi mesi fa, in campagna elettorale, si parlava di “rilancio” e di “recupero della sanità umbra”.
A un anno dall’insediamento chi aveva promesso miracoli strappando i programmi elettorali sotto l’ospedale non menziona nemmeno più Orvieto e quando lo ha fatto si è limitata a fare l’elenco di quanto di buono ha ereditato dalla precedente Giunta. Tutto è concentrato esclusivamente su altri territori – sempre gli stessi – dimenticando che Orvieto è un presidio fondamentale per un’area vasta, complessa e distante dai principali centri ospedalieri della regione.
Noi continueremo a fare la nostra parte, come sempre: proporre, sollecitare e difendere il diritto alla salute dei nostri concittadini. Noi non abbiamo dimenticato di stare dalla parte degli orvietani e non abbiamo cambiato il nostro atteggiamento, altri evidentemente si. Orvieto non può essere dimenticata. Ed è ora che la Regione cominci a fare la sua parte e a rispettare quanto promesso.
GRUPPO CONSILIARE
CIVITAS ORVIETO








