
Nel pomeriggio di giovedì 30 ottobre, nella Sala delle Quattro Virtù del Comune di Orvieto, si è tenuta seduta della Commissione Sanità e Sociale del Comune di Orvieto. Ospite principale il dottor Roberto Noto, quale nuovo direttore generale dell’Usl Umbria 2.
Il contesto finanziario. L’audizione del dottor Roberto Noto è iniziata con una premessa allarmante sulla salute finanziaria dell’azienda. Il dottor Noto ha subito messo in luce che l’Usl Umbria 2 è la più in sofferenza dell’intera regione, gravata da un importante disavanzo strutturale. Ha scelto di non comunicare la cifra esatta, ma ha chiarito che la gestione è inevitabilmente soggetta a vincoli stringenti a causa di questi numeri.
Gli obiettivi del nuovo Piano socio-sanitario. Nonostante il quadro economico complesso, il direttore ha assicurato che il nuovo Piano socio-sanitario non prevede chiusure o accorpamenti di strutture sanitarie. L’obiettivo dichiarato è, al contrario, quello di incrementare la produzione per innalzare la qualità e la quantità dei servizi erogati, mantenendo inalterati posti letto e servizi attuali. Il Piano d’azione si articola attorno a tre pilastri fondamentali: la pianificazione della rete ospedaliera, la definizione del fabbisogno residenziale e semiresidenziale e l’ottimizzazione del patrimonio disponibile.
I rinforzi per l’Ospedale di Orvieto. Per quanto riguarda l’Ospedale di Orvieto, sono state annunciate diverse novità volte a potenziare i reparti:
● Urologia: è prevista l’assunzione di uno, forse tre, nuovi chirurghi urologi a tempo determinato per costituire un nuovo pool.
● Chirurgia Generale: sarà attivata una procedura concorsuale a tempo indeterminato per potenziare il reparto.
● Infermieristica: il personale sarà rafforzato con l’assunzione immediata di 7 nuovi infermieri, a cui se ne aggiungeranno altri 9 nei prossimi mesi.
● Cardiologia: il reparto accoglierà il dottor Marco Testa come nuovo primario a partire dal 16 novembre 2025.
● Pediatria/PS: sarà implementato il “fast track pediatrico”, un percorso dedicato ai bambini con patologie a bassa complessità.
● Ginecologia: È prevista l’assunzione di un chirurgo ginecologo.
● Punto Nascita: È confermato che la deroga per il Punto Nascita non è in discussione.
● Medicina Generale: per risolvere la criticità della degenza anziana, è stata sottolineata la necessità vitale di strutture residenziali e semiresidenziali sul territorio.
Sviluppo territoriale e opere strutturali. Sul fronte della Medicina del Territorio, si prevedono nuove assunzioni cruciali in Geriatria e, con urgenza, in Neuropsicologia (il cui bando è andato deserto) e nelle figure apicali per CSM e SERD, dove mancano almeno tre psichiatri. Sono altresì previsti il rafforzamento di Vulnologia, Pneumologia e il potenziamento dell’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI).
Riguardo alle opere strutturali, l’Arch. Murina ha confermato i progetti noti: la Casa della Comunità di Fabro è pronta ma non ancora attiva.
Per Orvieto, i lavori per la Casa della Comunità e l’Ospedale di Comunità nell’ex Ospedale in centro dovrebbero concludersi entro il 31 marzo 2026. È stato inoltre ribadito l’investimento per il miglioramento sismico dell’Ospedale e quello di 4.115.000 euro per l’ampliamento e la riqualificazione del Pronto Soccorso. Infine, l’azienda ha intenzione di procedere con l’alienazione di due importanti asset: l’immobile a Roma in Piazza Nicosia (del valore di circa 9,5 milioni di euro) e la sede dell’attuale Distretto Sanitario in Via Postierla, quest’ultima non appena sarà terminata la Casa della Comunità.
Il grande silenzio: i nodi irrisolti. A fronte delle comunicazioni fornite, restano senza risposta numerose questioni cruciali per i cittadini e le istituzioni:
● Missione Ospedale di Orvieto: è intenzione dell’ASL specializzare l’Ospedale nella Chirurgia Ortopedica (ad esempio, Chirurgia della Spalla) per ridurre la mobilità passiva verso altre regioni?
● Cardiologia: sarà ulteriormente rafforzata la Cardiologia, in linea con la funzione di DEA di primo livello dell’Ospedale?
● Interregionalità: è intenzione dell’ASL favorire accordi interregionali con le zone confinanti al fine di rilanciare una mobilità attiva verso il nostro Presidio Ospedaliero?
● Consultorio Familiare: sarà potenziato con la presenza stabile di Ginecologo ed Ostetriche per fidelizzare l’utenza (anche a Fabro) ed evitare che le donne partoriscano fuori regione?
● Liste d’Attesa: qual è la strategia concreta? Si investirà in ambulatori diagnostici moderni del servizio pubblico o si ricorrerà al privato convenzionato?
● Prevenzione e Cura delle Cronicità: l’ASL intende attivare progetti sulla medicina d’iniziativa per la presa in carico delle cronicità e l’analisi statistica epidemiologica della popolazione?
● Telemedicina: quali progetti ha intenzione di attivare l’ASL per sfruttare le nuove tecnologie a favore di una migliore presa in carico dei pazienti più fragili?
● Personale PS/Medicina d’Urgenza: è previsto un aumento del personale per far fronte agli elevati carichi di lavoro?
● Strutture Territoriali: saranno realizzate sul territorio Casa di Riposo, RSA, Centro Diurno Alzheimer, Hospice, come richiesto dalla mappatura dei bisogni?
Infine, riguardo alla partecipazione civica, l’ASL non intende attivare progetti pilota per i Comitati Consultivi Misti, demandando la decisione direttamente alla Regione. A tale proposito riteniamo invece essenziale il coinvolgimento degli stakeholder per definire a priori potenziali criticità che possano determinare un pessimo funzionamento della Rete Ospedaliera e della Rete Ospedale-territorio. Occorre in questo, riprogettare la Governance ed i Finanziamenti in modo armonico, chiaro, trasparente e senza possibilità di contrasto tra le Aziende, in modo da permettere l’adeguato funzionamento delle Reti Clinico-assistenziali.
Non è più tollerabile che un residente di Città della Pieve venga indirizzato verso i servizi sanitari di Città di Castello piuttosto che in quelli di Orvieto, perché sconfinerebbe in un’altra ASL, o che i residenti di Orvieto vengano spediti verso l’Ospedale di Foligno, piuttosto che in quello di Terni, perché in questo caso si andrebbe a ricevere una prestazione nell’Azienda Ospedaliera di Terni e quindi al di fuori dell’ASL di appartenenza.
Per quanto riguarda il disavanzo ci risulta che la Regione abbia attivato una tassazione aggiuntiva nonostante i dati confermino per il 2024 un sostanziale pareggio: come stanno quindi realmente le cose? Infine ci sembra di aver percepito una certa dissociazione tra gli investimenti in edilizia e quelli in personale. In altritermini ci sembra che l’ASL programmi edifici senza risorse umane, in quanto quelle poche disponibili sono destinate per priorità in altri servizi che già soffrono.
A nostro avviso l’incontro tenutosi in Commissione, lungi dal rappresentare la sede istituzionale di confronto dialettico e partecipazione auspicata dal Sindaco, si è purtroppo risolto in un mero ed inefficace monologo, interrotto solo marginalmente da limitati interventi di alcuni consiglieri. Questo format non ha consentito di ottenere risposte puntuali ed argomentate sui temi di vitale interesse per la cittadinanza, lasciando nel limbo quesiti cruciali come la vocazione strategica dell’Ospedale, le politiche di abbattimento delle liste d’attesa e il destino delle strutture socio-sanitarie territoriali.
Crediamo fermamente che sia giunto il momento di superare le dinamiche di una Commissione Consiliare e di aprire con urgenza il Consiglio Comunale alla cittadinanza, come successo a Spoleto questa estate ed al quale ha partecipato personalmente lo stesso dottor Noto, per sua stessa ammissione, appena insediatosi in questo suo nuovo ruolo. Riteniamo che solo attraverso la massima trasparenza e un dibattito pubblico e inclusivo si potrà dare voce alle preoccupazioni ed alle esigenze dei cittadini sul futuro della Sanità locale.
Comitato Orvietano per la Salute Pubblica OdV








