Lo zero a uno, conseguito in trasferta, ha un posto privilegiato nella classifica del gradimento. Antonio Rizzolo, prima di arrivare all’oggi, fu protagonista di un’impresa portata a termine con tale risultato. La partita era, Brasile vs Italia, Coppa del Mondo Under 20, disputata in Cile: “ Eravamo a Vera Cruz. Riuscimmo a battere il Brasile, allora fortissimo. Un’esperienza stupenda con quel goal che resta tra i ricordi indimenticabili”.
Quello di Gianmarco Caon è venuto in un altro contesto ma l’importanza non è da meno. Qualche giorno prima dell’esordio in Coppa dicesti che il lavoro fatto fino ad allora avrebbe necessitato di qualche correttivo:
“Come allenatore è corretto riconoscere anche gli errori, dato che a sbagliare non sono soltanto i giocatori. C’era qualcosa che non quadrava andando a influenzare l’equilibrio generale. Abbiamo rivisto la situazione, sembra che tutto funzioni anche se quella ottenuta in Coppa seguita dal successo di Prato non significa essere guariti. Dovremo proseguire il lavoro – come ho detto ai ragazzi – con lo spirito, la voglia e l’attenzione che c’hanno portato a vincere. Sono attributi irrinunciabili e dovremo tenerlo sempre bene a mente indipendentemente che l’avversario si chiami Prato o Rocca cannuccia”.

Non so bene dove sei intervenuto ma seguendo la partita ho provato sensazioni abbastanza simili a quelle dello scorso campionato che vedeva l’Orvietana imbattibile in trasferta:
“Mah, abbiamo cercato di migliorarci nelle uscite come nell’approccio uomo su uomo sul quale lavoriamo dal primo giorno, come, in particolare, sugli accorgimenti nella fase di non possesso. Troppe, le imbarcate subite nelle amichevoli giocate anche con squadre meno importanti. Ovvio, che tutto quanto faccia parte di un processo di squadra. Niente di allarmante”
La storia insegna e quella dell’ultimissimo periodo parla di un’Orvietana vincente in trasferta, un bel po’ meno al Muzi. C’è un capitolo riguardante ciò nel vostro progetto, anche se, personalmente non dispiaceva?
“E’ fuori discussione lavorare sempre per ottenere il massimo. Per le partite al Muzi qualcosa stiamo studiando e s’è visto nella partita di Coppa, quando andavamo a prenderli più alti. Chiaro che, una partita è fatta di tante “sotto partite”, una delle quali concerne chi hai di fronte, normalmente poco disponibile ad assecondare quello che vuoi. Noi abbiamo tutti attaccanti forti di gamba e dovremo essere bravi a metterli nella condizione di uno contro uno”
In estate, volenti o nolenti, avete sostituito qualche prodotto. Quali erano le direttive concordate con gli operatori di mercato?
“Siamo dovuti intervenire più che altro per necessità. Di conseguenza non cercavamo fenomeni ma giocatori comparabili (qualità e goal) a chi li aveva preceduti. La rosa costruita è abbastanza ampia, stiamo lavorando affinché i nuovi s’inseriscano, quanto prima, nei meccanismi di gioco. Severino lavora molto bene e non dobbiamo mai dimenticare come le nostra disponibilità non possono avvicinarsi a quelle di altri club. Basta guardare le cifre che girano. Ma non per questo ci tiriamo indietro”.
C’ è una cosa che lo disturba ma non riguarda l’Orvietana:
“Vero. Il comportamento di certi miei colleghi, i quali, quando perdono dicono cose assurde. Non so in quanti abbiate seguito la partita di Prato in TV. Credo nessuno abbia contato tredici occasioni per i padroni di casa di cui tre da rigore (tutte smentite dalle immagini e dagli stessi protagonisti). E’ quanto affermato dal tecnico a fine partita, parole che fanno immaginare un’Orvietana presa a pallate. Cosa che non risponde assolutamente al vero. Sono letture che fanno dispiacere”. (R.P)








