
Da oggi, nelle cassette postali degli orvietani iniziano ad arrivare le cartelle Tari. E come ogni anno, portano con sé una brutta sorpresa: la tassa sui rifiuti aumenta ancora, gravando su famiglie e imprese già messe a dura prova. Un rincaro che suona ancora più ingiusto se si pensa che sul nostro territorio insiste la discarica delle Crete: una servitù ambientale che comporta disagi e rischi per la popolazione, ma che dovrebbe almeno garantire un ritorno economico. Ogni anno, infatti, il Comune di Orvieto incassa circa 600.000 euro di indennità di disagio ambientale, risorse destinate proprio a compensare la cittadinanza.
Eppure, questi fondi non sono stati usati per alleggerire la Tari. L’Amministrazione ha scelto altre destinazioni di spesa. Il bilancio comunale conta 32 milioni di euro di spese correnti, e nel 2023 si è chiuso con un avanzo di oltre 5 milioni, di cui più di 3 milioni ancora senza destinazione. Nonostante questo, si continua a sostenere che i 600mila euro della discarica siano indispensabili per coprire i costi di mensa e trasporto scolastico, servizi che riguardano solo una parte dei cittadini.
È evidente: non destinare i fondi della discarica alla riduzione della Tari è una scelta politica, discutibile e iniqua, che sacrifica una misura equa e universale – come lo sconto sulla tassa dei rifiuti – per finanziare altri settori secondo logiche poco trasparenti.
Per questo, Proposta Civica Orvieto aveva presentato in consiglio comunale una mozione per utilizzare i 600mila euro in modo chiaro e diretto: abbattere la Tari per tutti, con un possibile sconto medio del 20% per famiglia. Una proposta seria, concreta, che avrebbe dato respiro all’intera comunità. Ma la maggioranza l’ha respinta: otto voti contrari contro sei favorevoli.
Il risultato? È sotto gli occhi di tutti: una Tari più alta, una discarica ancora attiva, e un tesoretto che non serve a ridurre le bollette. Una doppia beffa che rivela le vere priorità dell’attuale amministrazione: difendere gli equilibri interni del bilancio, anziché mettere al centro le necessità e i diritti dei cittadini. E oggi, dati alla mano, gli orvietani sono tra i più tartassati dell’Umbria in termini di imposte e tasse locali.
A questo punto, alcune domande sorgono spontanee:
– Che senso ha ospitare una discarica, se i ristori che produce non vengono usati per ridurre i costi di tutti?
– E se domani, come tutti auspichiamo, la discarica chiudesse, cosa ne sarà dei servizi che oggi dipendono da quei fondi?
Noi continueremo a fare pressione perché le scelte del Comune siano trasparenti, e soprattutto eque. Perché la giustizia fiscale non può essere un optional.
Proposta Civica Orvieto








