
Dopo il nostro articolo sull’ennesimo aumento della TARI e il reiterato mancato utilizzo dell’indennità di disagio ambientale per alleggerire la bolletta dei cittadini, da esponenti della maggioranza sono arrivate accuse di incompetenza e demagogia. Ci hanno detto che non conosciamo la differenza tra spese correnti e in conto capitale, che stiamo facendo rumore per “quattro spiccioli”.
Noi rispondiamo analizzando i numeri e i fatti. Nell’autunno del 2024 abbiamo proposto per ben due volte la riduzione della tassa sui rifiuti. La nostra proposta è sempre stata respinta dalla Giunta e dai Consiglieri di maggioranza. “Non ci sono soldi e quelli derivanti dalla discarica servono per altro.” Questa la giustificazione gridata in Consiglio, in Commissione, sulla stampa e sui social.
Si è poi scoperto, alla chiusura del Bilancio 2024, che non solo il Comune di Orvieto ha chiuso l’anno con oltre cinque milioni di avanzo (cioè soldi non spesi), ma che ben un milione di euro di questo avanzo deriva proprio dalla gestione della TARI! E questo è scritto nero su bianco nella comunicazione del Comune (si vedano le ultime due righe del comunicato allegato).
Allora la domanda è semplice: i soldi c’erano (ci sono) o no?
Perché, a fronte di questo milione di avanzo strutturale, né nel 2024 né nel 2025 è stato fatto alcuno sconto sulla TARI, come invece da noi proposto? Nel 2024 era possibile, visto che l’anno si e’ chiuso con un milione di avanzo derivante dalla gestione della TARI. Nel 2025 sarebbe ancora possibile utilizzando quel milione ‘in eccesso’ che deriva dal 2024.
Non si tratta, come qualcuno sostiene, di confondere spesa corrente e conto capitale. La riduzione di una tassa per un anno non è un impegno permanente: si può decidere di anno in anno, in base alle risorse disponibili, se rinnovarla o meno e in quale misura. Nel 2024 e nel 2025 la riduzione era ed è possibile. Ma non si è voluto farla.
Lasciateci aggiungere che liquidare il tutto parlando di “quattro spiccioli” è offensivo per le famiglie che devono quotidianamente fare i conti con il carovita. Per molti cittadini anche poche decine di euro in più sulla TARI sono un peso concreto. Uno sconto medio del 20% avrebbe rappresentato un sollievo reale, altro che demagogia.
Proposta Civica continuerà a chiedere con chiarezza: come verranno spesi quei soldi? Perché non usarli per alleggerire le famiglie invece di lasciarli fermi in avanzo o destinarli ad altro? Non vogliamo slogan, ma risposte.
Associazione Proposta Civica Orvieto








