Dallo sconclusionato e a tratti incomprensibile comunicato stampa diffuso dal Pd di Orvieto sul bando “Sport e periferie” l’unica cosa che appare chiara è una sola: il loro contributo per Orvieto, e di rimando quello della Regione, sarà pari a zero.
Pubblicata la graduatoria nazionale da cui sono stati esclusi tutti i progetti dei Comuni umbri, anche quelli di centrosinistra, da Perugia a Orvieto il coro del Pd è stato subito unanime per mettere le mani avanti: la Regione non ha i soldi, ci deve pensare il Governo. Il solito stucchevole scaricabarile a cui assistiamo negli ultimi mesi dalla sanità ai trasporti passando per i rifiuti. Prima era colpa della Regione, ora del Governo.
Per chiarezza. L’amministrazione comunale non ha partecipato al bando perché sono state raccolte le firme, ingannando peraltro i cittadini sulla tipologia di impianto che si sarebbe potuto realizzare, ma dopo un confronto trasparente con tutte le società sportive interessate e valutati rischi e opportunità. Tra i rischi c’erano alcuni criteri penalizzanti per una realtà sana come Orvieto, e veramente non si capisce cosa il Pd intenda dire quando parla di “interpretare i bandi”. Le parole delittuosità, disagio economico e abbandono scolastico hanno forse altri significati?
Tra le opportunità, la possibilità inserita dal Dipartimento per lo Sport in accordo con le Regioni – per la prima volta nei bandi “Sport e periferie” – di formare delle graduatorie regionali affinché potessero essere anche le Regioni stesse a contribuire all’ammodernamento dell’impiantistica sportiva del nostro Paese sulla base delle proposte progettuali già validate dal Dipartimento e non finanziate. Ma forse l’Umbria e il Pd orvietano non avevano compreso che servivano i soldi.
Eppure erano stati gli stessi consiglieri comunali del Pd nostrano – che evidentemente nemmeno avevano letto il bando – a dire in Consiglio che proprio questa era un’occasione da sfruttare e che, nel caso il progetto non fosse stato finanziato in prima battuta, avrebbero sollecitato i loro rappresentanti in Regione per ottenere il finanziamento. E’ evidente che è più facile raccogliere le firme e sobillare la popolazione che farsi ascoltare da chi Orvieto non l’ha mai ascoltata.
Avevano e avrebbero l’opportunità di dare un contributo concreto alla città, ma al primo banco di prova reale hanno subito dimostrato che a loro non interessa costruire ma solo distruggere e andare anche contro gli interessi di Orvieto pur di ostacolare l’avversario politico. D’altronde non ci sorprende da chi aveva gioito per il cambio del governo regionale, non tanto per la vittoria quanto perché così non ci sarebbero stati più aiuti dalla Regione “amica”. Quella Regione che nei cinque anni precedenti ha investito oltre 40 milioni di euro sulla città e oggi agli orvietani dice di non avere i soldi nonostante la più grande stangata finanziaria di sempre che toglierà dalle tasche degli umbri 180 milioni di tasse ingiustificate.
GRUPPO CONSILIARE CIVITAS








